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News11 Gennaio 2022by Paola Catalano

SEI SEDUTO SU UNA MINIERA D’ORO …E NEANCHE LO SAI!

La situazione della formazione aziendale in ambito social media in Italia non è delle più rosee, purtroppo.

Non lo dico io ma l’HootSuite Barometer (studio internazionale sull’utilizzo dei social media nelle aziende). Cosa è venuto fuori da un suo studio pre-covid? Che il 43% delle aziende italiane non fornisce alcuna formazione ai propri dipendenti (contro il 57% della Francia e il 51% globale). Un buon 39%, invece, provvede a garantire una formazione online ai dipendenti, mentre il 25% lo fa attraverso la partecipazione ad eventi, il 15% con la formazione in aula. Una scena ovviamente da ricalibrare (in peggio), visti gli ultimi due anni di pandemia.

In una società sempre più digitalizzata, globalizzata, smartphonizzata, questo tipo di fotografia scattata è un deficit enorme per le aziende che ancora non si sono rese conto dell’importanza dei social media e che rischia, quindi, di tagliarle fuori dal mercato in pochi anni.

Rendere i propri lavoratori (anche chi non se ne occupa direttamente) consapevoli del funzionamento delle varie piattaforme è un vantaggio competitivo per qualsiasi business.

Fortunatamente, nel nostro lavoro, ci interfacciamo quotidianamente con aziende più lungimiranti, con le quali abbiamo avviato diversi percorsi formativi.
Siamo fiduciosi che questa “sana malattia della formazione” contagerà un’ampia fetta delle imprese che è invece ignara del quadro generale.

Ma perché dare tutta questa importanza al collaboratore aziendale?

Perché il collaboratore rappresenta il primo dei fan dell’azienda, ecco perché bisogna trattare il dipendente come se fosse un vero e proprio cliente. Nessuna realtà che comunica avanguardiawelfare aziendale, innovazione tecnologica, sarà ben vissuta dai lavoratori se questi aggettivi davvero non la descrivono nel profondo, se non sono lo specchio dell’azienda. Il cliente compra solo per convenienza, il fan invece compra per fiducia e, magari, spende anche il doppio, con una propensione maggiore a perdonare gli errori e fare pubblicità all’azienda tra i conoscenti. Si intuisce dunque quanto sia importante trasformare i clienti e i dipendenti in fan.

Molte aziende non investono sulla crescita dei dipendenti per paura che poi se ne vadano. Ma è proprio perché non investono su di loro che i dipendenti vanno via, a volte quelli di maggior valore.

Tanti brand dimenticano che i dipendenti potrebbero essere i loro primi e migliori ambasciatori.
Certo, con una formazione adeguata! La formazione (in generale, non dimentichiamo che tantissime persone faticano a rispondere ad una banalissima mail) dovrebbe esser parte di qualsiasi strategia aziendale e i social media rientrare in quel programma.

La comunicazione, quella interna e quella esterna, ha due capacità importantissime: diffonde il valore, perché rende visibili le competenze distintive aziendali e contribuisce alla crescita e alla diffusione della conoscenza; crea il valore, perché attraverso il miglioramento dell’immagine e della credibilità strategica dell’impresa, ne aumenta il patrimonio intangibile.

Ora più che mai, nell’era della condivisione online, i dipendenti rappresentano l’azienda agli occhi dei clienti, la loro esperienza in termini di motivazione e coinvolgimento nello svolgere il proprio lavoro e la condivisione di questi valori aziendali viene trasmessa a tutti i loro contatti.

Ricordiamo che la parola è alla base delle relazioni umane e ha un potere immenso. Può colpire, far riflettere, risvegliare sentimenti e persino evocare profumi. La parola scritta non scivola via e non si dissolve nemmeno velocemente come i nostri pensieri.

Facciamone buon uso, sempre.

Se ti sei rivisto in quello che ho scritto e vuoi migliorare la tua azienda dall’interno, allora sfrutta l’opportunità e iscrivi te o i tuoi collaboratori al Master EXE Business School.

 

Paola Catalano
Marketing & Comunicazione
paolacatalano@ramitalia.it
333 6300629

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