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News6 Novembre 2020by Martina Pengue

Gestire correttamente il work-life balance nell’era dello Smart Working

Qualche settimana fa in un mio articolo ti ho parlato dei “Ladri di tempo”, comportamenti e abitudini sbagliate che possono con il tempo diventare insidiosi, deviandoci dai nostri obiettivi e, soprattutto, influenzando negativamente la nostra produttività.

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Oggi voglio invece soffermarmi su una modalità di lavoro che in molti hanno sperimentato in questi mesi segnati dall’emergenza sanitaria, lo Smart Working, che apre interessanti prospettive in ambito aziendale ma che richiede anche un giusto approccio affinché generi risultati positivi.
In particolare, l’esperienza di lavoro a distanza, per quanto sia appunto “agile”, potrebbe influire sul nostro WORK-LIFE balance, vale a dire la capacità di bilanciare in modo equilibrato il lavoro e la vita privata.

Quando lavori da casa, infatti, i confini tra lavoro e tempo libero spesso iniziano a confondersi. Se è vero che generalmente lo smart working aiuta il lavoratore a conciliare meglio il binomio vita-lavoro, agendo come facilitatore di una serie di aspetti collegati soprattutto alla dimensione familiare, non bisogna però trascurare il rischio di burnout (inteso come un livello di stress elevato che può determinare un logorio psicofisico ed emotivo), soprattutto se questa modalità di lavoro si protrae per un periodo temporale particolarmente lungo, come capitato nel corso degli ultimi mesi.

Come riuscire, dunque, ad evitare che lo smart working si trasformi da aiutante prezioso a nemico insidioso?

Ecco una serie di suggerimenti su come mantenere un sano equilibrio vita-lavoro quando entrambe le attività si svolgono all’interno dello stesso spazio.

GESTISCI OPPORTUNAMENTE IL TEMPO

Come dicevo già nel precedente articolo, la prima regola fondamentale per preservare la nostra produttività e ritagliarci del tempo per noi stessi e la nostra sfera privata è organizzare adeguatamente il tempo che hai a disposizione durante la giornata.

Ci vuole molta autodisciplina, soprattutto quando svolgi il tuo lavoro da remoto!
Decidi le priorità del giorno, dai giusto peso alle pause (senza esagerare), evita le distrazioni inutili, rispetta la pausa pranzo e organizza precisamente la tua agenda, in modo tale da evitare di impegnarti oltre l’orario prestabilito sottraendo ore preziose a te stesso e alla famiglia.

Potrebbe essere utile anche differenziare le notifiche del tuo smartphone per distinguere le comunicazioni importanti da quelle secondarie. Inoltre, vestiti e curarti come per andare in ufficio per ricordare a te stesso di essere in modalità “work” e non in modalità “pigiamone… e chiarisci ai tuoi familiari che lavorare da casa non significa essere sempre disponibili per commissioni o lavori domestici.

LAVORA PER OBIETTIVI

Con la modalità di lavoro agile non si è più soggetti al controllo dovuto alla presenza fisica del nostro responsabile ma si passa alla supervisione degli obiettivi. La definizione degli obiettivi facilita la gestione del lavoro, aiuta la concentrazione e la produttività, cosa facile a dirsi ma altrettanto di difficile attuazione.

Un aiuto in questo senso può essere la metodologia OKR (Objective – Key Results): i collaboratori lavorano insieme ai manager condividendo gli obiettivi e i risultati più importanti da raggiungere – gli obiettivi devono essere sempre possibili, misurabili, delimitati nella quantità e nel tempo. Così ognuno diventa responsabile e autonomo nella gestione del proprio lavoro, ma è un’attività che richiede tempo e che soprattutto necessita del coinvolgimento del manager, il quale dovrà infondere fiducia e stimolare i collaboratori nella definizione degli obiettivi adottando un approccio partecipativo e inclusivo.

 

CREA UNA COMODA E ORDINATA POSTAZIONE DI LAVORO

Crea una postazione di lavoro funzionale che agevoli la prestazione lavorativa. Naturalmente quando si lavora da casa devi valutare l’aspetto ergonomico, dal momento che questo influisce molto sulla produttività. Organizza il tuo ambiente di lavoro con strumenti tecnologici adeguati, spazi ordinati, la giusta illuminazione e, naturalmente, una comoda seduta.

ATTIVA L’AUTOMOTIVAZIONE

Se prolungato per molto tempo, come sta succedendo in questa circostanza, lo smart working può determinare però anche perdita di motivazione poiché spesso gli stimoli provengono dalle persone con cui condividiamo l’ambiente di lavoro. Non abbiamo la spinta motivazionale del nostro responsabile che ci trasmette energia positiva durante la giornata oppure il sostegno tempestivo dei colleghi nei momenti di cali emotivi. In questi casi, devi attivare ancor di più la tua AUTOMOTIVAZIONE, ossia quelle leve interiori che ti spingono all’azione e al conseguimento dei tuoi obiettivi.

Autodisciplina e automotivazione devono essere in smart working le tue preziose alleate.

NUOVA MODALITA’ DI LAVORO, NUOVE SOLUZIONI DI WELFARE

Se il lavoro cambia, inevitabilmente dovranno cambiare anche quelle iniziative messe in atto dall’azienda volte a incrementare il benessere del lavoratore e della sua famiglia e, dunque, individuare nuove soluzioni di welfare aziendale.

L’ufficio non è più il centro di gravità della propria vita lavorativa, per cui benefit come l’auto aziendale o i buoni pasti non hanno più lo stesso valore. Per migliorare concretamente il work-life balance del lavoratore che svolge la sua attività in modalità smart, soluzioni di welfare aziendale efficaci sono quelle che rispondo a specifiche necessità, come ad esempio il bonus baby-sitter che permette a un genitore di gestire più serenamente lavoro ed esigenze familiari.

 

 

FIDUCIA E TRASPARENZA

Abbiamo visto i diversi vantaggi dello smart working, tra cui in assoluto il più apprezzato è la flessibilizzazione dei tempi e degli spazi della prestazione lavorativa, ma c’è un aspetto che può diventare particolarmente insidioso di questa modalità di lavoro e che rischia di compromettere l’intero sistema del nostro work-life balance: l’incapacità di disconnettersi dal lavoro.

Lavorare in smart working non vuol dire essere sempre reperibili.

Ciò che diventa essenziale nell’impostazione di un modello di lavoro “agile” è la fiducia e la trasparenza tra i collaboratori e il management. Chi gestisce l’azienda e implementa questa tipologia di lavoro deve riporre massima fiducia nei suoi collaboratori e nelle modalità che decideranno di adottare per conseguire i propri obiettivi, dandogli quindi la possibilità di decidere autonomamente quando staccare e distrarsi. Allo stesso tempo, il collaboratore dovrà essere trasparente nel comunicare quando riscontra difficoltà nel coniugare esigenze personali e professionali, rivedendo quindi insieme al suo responsabile il carico di lavoro e le attività da portare a termine in maniera prioritaria.

Con il sopravvento dello smart working si assiste sempre più, dunque, al passaggio da un management by presence ad un management by trust, dando vita anche a nuovi comportamenti e stili di leadership. Questa modalità lavorativa può essere una leva per dare forma ad una forte cultura organizzativa che favorisce alte performance e il coinvolgimento dei collaboratori, ma deve far parte di un progetto strutturato e condiviso affinché porti risultati concreti per il lavoratore e per l’azienda e vada effettivamente a influire in maniera positiva sul work-life balance.

 

Puoi contattarmi per un confronto sul tema a questo numero 333 22 46 285 e capire se i tuoi collaboratori stanno attualmente svolgendo la loro attività nel pieno delle potenzialità o c’è qualche fattore nascosto che influenza i loro risultati.

 

Martina Pengue
HR & Marketing Specialist
martinapengue@ramitalia.it
333 2246285