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News19 Febbraio 2021by Karina Tardino

E mo’ che faccio?

Anni passati ingobbita sui libri, ansie durevoli per gli esami e brevi ma intense gioie…la laurea, tutto finito e…mo’ che faccio???

Vorrei lavorare…ma facendo cosa? Incomincia a farsi largo un dubbio che mi accompagnava da anni: l’istruzione accademica, ti dà le basi ma non è troppo distante dalla realtà? Ecco la realtà. E allora? Continuo a studiare (parcheggiarmi)…oppure incomincio a guardarmi intorno, per capire che lavoro fare? Ma poi io che so fare??? E qui mi viene in mente una frase che ho sentito tempo fa: “Il lavoro non si cerca…ma si CREA!”

Come si fa? Incominciando a considerarsi come se si fosse a capo di un’azienda composta da 1 persona, in questo caso SE STESSI!

E allora chiediamoci:

  • Quali sono i miei punti di forza e le mie competenze distintive?
  • Cosa vuole il mercato e su quali prodotti o servizi devo puntare?
  • Come posso differenziarmi e offrire la mia U.V.P. (Unique Value Proposition) la mia proposta di valore unico che mi renda differente dagli altri?

Si Karina, ma non è complicato?

Si certo, difficile, complicato, ma non impossibile! E poi quante altre soluzioni abbiamo? Di questi tempi? E allora con il giusto atteggiamento possiamo incominciare a considerare che il primo prodotto sul mercato siamo noi, e quindi considerarci come un’azienda che ha bisogno di farsi conoscere e farsi scegliere.

E qui entra in gioco il Personal Branding.

Fare Personal Branding significa promuovere sé stessi, il proprio nome sul mercato, come una piccola impresa, ed è un modo efficace e di cui oggi non se ne può fare più a meno perché che tu sia un giovane laureato, un libero professionista o un piccolo imprenditore, hai la necessità di promuoverti diffusamente e con continuità, per far scegliere i tuoi prodotti, servizi o professione.

Dunque, anche solo per cercare lavoro o per crearselo, fare Personal Branding, è vitale! Paradossalmente, oggi ha più valore del Corporate Branding,  basti pensare a Giovanna Rana, Valentino Rossi, Cristiano Ronaldo, o ai Ferragnez e a quei micro-influencer, diventati delle celebrità perché ci hanno messo la faccia, per garantire il valore dei propri prodotti, creando e stabilendo un legame più forte con i clienti, al punto di trasformarli in veri e propri fan.

Oggi in qualsiasi contesto, grazie al web, la reputazione ci precede e ci fa scegliere, ci rende visibili o invisibili. L’unica costante è il proprio nome, attorno al quale si costruisce una storia professionale e quindi si crea credibilità e tutto questo avviene in modo diverso da quando ci sono i social network. L’emergere dei social ha infatti favorito questa affermazione del personal branding, come fondamento del capitale reputazionale. Soprattutto, se si pensa alla visibilità che ciascuno di noi riesce a raggiungere, grazie a questi strumenti di comunicazione.

Facebook, Instagram, Linkedin, You Tube, sono sempre più sfruttati da professionisti e imprenditori per accrescere la propria visibilità e dunque perché non possono essere il trampolino di lancio anche per un neolaureato? Certo bisogna imparare ad utilizzarli professionalmente e non solo per diletto. È una questione di scelte personali, più che di difficoltà operative: lo studio e la pratica possono tutto!

Fare personal branding, significa costruire dei legami forti tra una competenza rilevante per un pubblico e la propria persona, per essere considerati la scelta più efficace per la propria esigenza. In altre parole, il personal branding consente di attribuire una caratteristica ben definita alla persona, tale da diventare il suo marchio e restituire maggior valore per distinguersi sul mercato attraendo clienti.

In definitiva, dunque se sono un giovane laureato, non ho la mentalità del posto fisso e ho voglia di mettermi in gioco creando la mia professione, che posso fare?

1)Specializzati: scegli un argomento specifico in cui acquisire una forte specializzazione da comunicare in modo persistente al tuo pubblico. È questa la marcia in più per entrare nella mente del cliente di riferimento.

2)Seleziona il target: scegli  una nicchia a cui rivolgerti e su cui concentrare la comunicazione.

3)Sii unico: Identifica una caratteristica unica che non tutti hanno, questo perché la mente umana ragiona in termini che se sei il primo in una cosa, probabilmente sei anche il migliore.

Lo spazio in un mercato in continua evoluzione c’è e se riusciremo a coglierne tutte le opportunità utilizzando strategie marketing sempre più dinamiche, queste faranno la differenza tra chi starà lì a sperare di trovare un lavoro, e chi invece saprà crearselo e affidare ad esso i propri sogni e le proprie aspirazioni. E allora non aspettiamo che il lavoro arrivi…andiamo a crearcelo! E se hai difficoltà inviaci il tuo curriculum a recruiting@ramitalia.it insieme al tuo progetto, tutto il Team Ram sarà lieto di aiutarti a realizzarlo.

 

 

 

Karina Tardino
Jr Consultant Marketing & Comunicazione

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