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Passaggio generazionale: esiste la motivazione giusta?

Esiste un momento molto particolare nella vita di una azienda familiare. Esso coincide con il momento in cui

Esiste un momento molto particolare nella vita di una azienda familiare. Esso coincide con il momento in cui l’imprenditore, dopo una lunga permanenza all’interno dell’operatività della società, decide che sia arrivato il momento per dedicare il proprio tempo ad altre passioni.

Sarà qualcun altro, al posto suo e da lui delegato, a prendere in mano l’operatività aziendale. Questo nell’ottica di una continuità che permetta all’azienda di proseguire il suo cammino senza ripercussioni: stiamo parlando del passaggio generazionale.

È un momento particolare ed estremamente delicato. Non tutte le aziende riescono ad ultimare con successo questo importante passaggio, anzi quelle che ci riescono, statisticamente, sono molto meno della metà:

Ad oggi:

  • Un’impresa su quattro giunge alla seconda generazione,
  • Una su sei alla terza.

In Italia, 9 imprese su 10 sono familiari.

Il passaggio generazionale non comincia nel momento in cui l’imprenditore lascia l’operatività all’erede comincia molto tempo prima.
Il passaggio generazionale è unico, mai vissuto in precedenza, e questa sua unicità lo rende particolarmente insidioso e difficile.

I principali attori

Nel passaggio generazionale è normale associare il ruolo di protagonista sia all’imprenditore che agli eredi. Esistono però altri personaggi chiave che concorrono per la determinazione di un buono o di un cattivo passaggio generazionale. Sono le persone che affiancano l’imprenditore nel lavoro di ogni giorno: Il Management.

 

Condizioni per un passaggio generazionale ideale:

· Motivazione dell’imprenditore

Non esiste la possibilità di un passaggio efficace se manca la consapevolezza del processo nell’Imprenditore.
Ove non ci fosse la piena disponibilità a delegare le decisioni aziendali operative, il passaggio si bloccherebbe su un problema di Governance difficilmente risolvibile.

· Motivazione dell’erede

Questa eventualità è quella più temuta dagli imprenditori. Per loro è scontato che la propria creatura possa essere accettata in eredità sia per il forte valore simbolico di questo passaggio “in famiglia” che per la “tranquillità” economica che tale passaggio andrebbe a garantire.
Questo passaggio non può però prescindere dalla effettiva motivazione dell’erede.
Mancando questa motivazione, indipendentemente dalle competenze del successore, il passaggio è destinato ad un misero fallimento.
Occorre che l’erede desideri REALMENTE e LIBERAMENTE prendere in consegna l’azienda di famiglia.

 

Il Middle Management

Anche questi soggetti, normalmente più di uno, sono in una situazione di stress a causa dei cambiamenti in essere. Infatti l’introduzione dell’erede va a spostarli dall’area di comfort e tanto maggiore era il rapporto di fiducia con l’Imprenditore quanto maggiore sarà la difficoltà ad accettare un simile cambiamento.

 

“Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento”

(Charles Darwin)

 

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Barbara Fusco
Consulente & Coach
barbarafusco@ramitalia.it
348 9939434