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Innovazione e Tradizione nel Passaggio Generazionale

L’ITALIA si regge ancora…sul miracolo dell’Impresa familiare, sul popolo delle partite iva, sui piccoli commercianti, di tutte quelle categorie che non aspettano il paniere dal cielo ma che con orgoglio e sacrificio si battono ogni giorno per tenere in vita il proprio sogno, crisi o non crisi, covid o meno.                 

Le piccole e medie imprese rappresentano il 79% delle aziende e ed ancora più nello specifico le  Aziende Familiari (Family Business come le chiamano gli inglesi, peraltro con un certo orgoglio, soprattutto per quelle più antiche) sono in numero elevatissimo all’interno delle PMI italiane e sono tante anche a livello mondiale, esse costituiscono in generale una vera risorsa per ogni Paese: nel mondo rappresentano circa il 60% del totale delle aziende, mentre in Italia arrivano ad oltre il 90%.

Le imprese familiari che riescono ad arrivare alla terza generazione sono il 13%, quelle che sopravvivono al fondatore sono il 30% e solo il 4% arriva alla quarta generazione. (fonte Bocconi – Family Firm Institute).

Di tutte le PMI italiane, circa il 23% è guidata da un leader ultra-settantenne (fonte Osservatorio AUB).

Le imprese familiari che prevedono di pianificare o subire un passaggio generazionale sono il 18% (fonte AUB, Istat)

Da un’analisi effettuata da Union Camere – Mediobanca, gli imprenditori che intendono lasciare l’azienda ad un familiare sono circa il 68%.

Significa che ogni anno in Italia 80.000 imprenditori passano il timone dell’azienda ai figli. Solo in 3 casi su 10 i passaggi generazionali funzionano (fonte Eurispes); purtroppo sono più frequenti la vendita a terzi o il fallimento.

Secondo una ricerca PwC, “il 20% dei figli non vuole lavorare nell’azienda di famiglia, il 59% crede che sarà difficile guadagnarsi la stima dei collaboratori; mentre il 64% pensa che i padri avranno difficoltà a cedere davvero le redini”.

Il 10% in media dei fallimenti deriva dalla mancata pianificazione e organizzazione del passaggio generazionale(fonte UNIONCAMERE – MEDIOBANCA)

 

Fonte PMI IL mensile della piccola e media impresa – IPSOA Editore

 

 

Insomma ancora una volta aveva ragione C.Darwin ad affermare che:  “Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti” .

Cambiamento dunque è la parola chiave: non più per necessità, ma come costante per cavalcare un mercato sempre più frenetico. E’ lì che va in difficoltà l’impresa familiare: le modalità con cui hanno fatto nascere e crescere l’impresa non valgono più e nonostante ciò a volte mi sento rispondere dagli imprenditori quando mi contattano per riprogettare il loro business o mi chiedono di affiancarli in qualche area aziendale: “abbiamo sempre fatto così…” appunto rispondo io “adesso se vuoi sopravvivere devi incominciare a fare cosà.”

Nelle aziende familiari sono presenti in contemporanea il sistema famiglia e il sistema impresa, con obiettivi sicuramente diversi dove da una parte dominano l’affetto e l’uguaglianza e dall’altra redditività e rischio. Le imprese familiari migliori sono quelle che sono in grado di unire le specificità di entrambi i sistemi e creare un mix imbattibile che le rende attive anche per secoli e resistenti alle fasi di passaggio generazionale.

Nelle aziende familiari i ruoli si sovrappongono e si confondono. Non è sempre facile per il figlio, che è anche dipendente, rapportarsi con il padre, che è anche il datore di lavoro. Di conseguenza, per il padre imprenditore non è semplice avere aspettative “neutrali” che avrebbe per un collaboratore qualsiasi. Anche la diversa considerazione che può avere il primogenito rispetto agli altri figli. E non ne parliamo proprio se c’è di mezzo il passaggio ad una donna??? Spesso già nelle scelte strategiche degli studi ancora convogliate verso studi umanistici, come se una Marisa Bellisario(it.wikipedia.org/wiki/Marisa_Bellisario) non fosse proprio esistita.

Spesso anche i setting relazionali si intersecano creando confusione all’interno dei ruoli stessi e nelle dinamiche aziendali. All’interno degli spazi di vita della famiglia si conducono conversazioni e confronti legati al lavoro. Viceversa, può capitare che negli uffici dell’azienda si discutano temi legati alla famiglia. Questo aspetto è difficilmente evitabile date le intrinseche proprietà delle relazioni umane: i nostri sentimenti e comportamenti si fondono continuamente.

Tuttavia, le imprese familiari non sono tutte uguali. Al contrario, esse rappresentano un universo variegato e complesso. Non a caso, si possono incontrare imprese familiari molto diverse tra loro relativamente allo stadio di sviluppo, generazione, livello e tipologia di coinvolgimento dei membri familiari, dimensioni e livello di professionalizzazione. Va da sè che il passaggio generazionale deve essere creato e gestito ad hoc su ogni singola azienda, non potendoci essere una ricetta che vada bene per tutte.

Il passaggio generazionale nelle aziende familiari è un tema delicato e cruciale. Non riguarda solo trasferimenti di quote o di cariche, ma soprattutto, di know-how e di valori, di un patrimonio di conoscenze e di competenze aziendali.

Nelle fasi di passaggio generazionale è facile trovare in azienda 2/3 generazioni, con persone che si trovano in fasi differenti del loro ciclo di vita, in termini di motivazione, successo e soddisfazione professionale. A ciò si aggiungono diversità nello stile di leadership, nella comunicazione, nell’organizzazione del lavoro, nei modelli di business di riferimento e nello stile di vita. Tutto ciò può rendere difficile la loro presenza contemporanea all’interno dell’organizzazione.

Il passaggio generazionale è una opportunità per il cambiamento e per il miglioramento, ma se viene gestito male può rappresentare una grave minaccia e calibrare il rapporto tra tradizione e innovazione deve essere letto come un’evoluzione positiva dell’impresa e della sua cultura ed è l’unica strada percorribile per crearsi un’attività a prova di Tempo e Difficoltà.

Ne è un esempio la dr.ssa Federica Brancaccio Presidente ACEN e A.D. Brancaccio Costruzioni spa  protagonista del secondo appuntamento con Aziende InnovATTIVE il Webinair Gratuito di Ram Consulting Italia una serie di confronti con imprenditori ed aziende che “nell’anno difficile”, non si sono lasciati sopraffare dal blocco ma hanno reagito mettendo in campo progetti e iniziative innovative.

 

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E se vivi un momento di difficoltà o vuoi rilanciare la tua impresa non esitare a contattarmi su pasqualetardino@ramitalia.it o direttamente al 335 435785 ed unisciti alle centinaia d’imprese che insieme al Team Ram, invece di subire questo difficile momento hanno deciso di coglierne le enormi opportunità che a volte da soli non si riescono ad intravedere 😉

Buona Vita

 

Pasquale Tardino
Formatore e Coach
pasqualetardino@ramitalia.it
335 435785

 

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