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Chansonniers e Mentori per un viaggio d’ispirazione

Mi ritengo sostanzialmente un esploratore della conoscenza. Ho sempre avuto una specie di bulimia nei confronti del sapere, non quello imposto a scuola, ma quello che derivava dalla pratica dell’ambiente circostante, soprattutto quello che mi portava aduna migliore comprensione dei pensieri e delle emozioni umane. L’ho cercato da ragazzo nelle canzoni di Bob Dylan, Jim Croce, Jorma Kaukonen, Patty Smith, Guccini, De Gregori, Claudio Lolli e di tutto il cantautorato di quei controversi e magnifici anni ’70. L’ho poi cercato nei libri, il rifugio preferito per un ragazzo solitario come me, e lì la folgorazione con Richard Bach ed il suo Gabbiano Jonathan Livingstone. Io, uno studente incazzato che non riusciva a vedere un futuro davanti a sé, dibattuto tra la seduzione del posto fisso e dalla realizzazione di qualcosa che somigliasse più a me, ma che non sapevo neanche cosa fosse, che all’improvviso la storia di un gabbiano testardo lo spingeva su, su a volare dove osano le aquile. E da lì è partito un viaggio dai classici greci e latini a Sant’Agostino, da Hesse a Castaneda, dalla Bibbia ad Osho, da Plank a Capra, da Dyer a De Bono da Chopra a Redfield, da Sun Tzu a tanti altri autori, alcuni dei quali troveremo in questo viaggio che ti propongo.

Ma una lettura o la frequentazione di un seminario spesso portale idee e le esperienze di qualcun altro, che seppur illuminando il percorso, non erano riferite al mio, come in questo caso al tuo, al contesto, all’età, alle certezze o alle confusioni interiori, alla pressione dell’ambiente. Che fare? Per quel che mi riguarda, non avevo altra strada che sperimentare … sperimentare …sperimentare. Dovevo procedere per prove ed errori. E lì mi accompagnava sempre una vocina nella testa, quella di mio padre che diceva ad una moglie preoccupata: “lascialo fare, nostro figlio non è stupido…lascialo fare”. Sentito da lui, che, come tutti i padri di un tempo, non mi riservava tante parole, che di nascosto credeva in me e mi sosteneva, era proprio il carburante “fiducia” di cui avevo bisogno. Ed eccomi qui, una parte del percorso la scoprirai nelle prossime pagine. Ho avuto modo di scrivere ultimamente una serie di articoli su “I 10 Formatori che mi hanno ispirato” e li ho voluti raccogliere in questo compendio d’ispirazione manageriale, che potesse incoraggiare ognuno dei lettori a fare sintesi della propria esperienza e metterla a disposizione di altri coraggiosi stimolandoli alla con-divisione di know how di best pratices che possano essere utili alla crescita personale e professionale.

Come Formatore, Coach ed Imprenditore, ho interagito con migliaia di persone, leaders, managers, collaboratori, studenti, atleti, liberi professionisti, ad ognuno ho cercato di lasciare qualcosa di utile, sicuramente da ognuno ho preso qualcosa, perché alla fine credo che questa sia la vera ricchezza. Si dice infatti, che:” noi siamo la somma di tutte le persone che abbiamo conosciuto o ascoltato o lette“.

 E’ impossibile non esserne influenzati e costruire a poco a poco il nostro pensiero ed il nostro agire. È per questo che amo profondamente il mio lavoro. Essere un Formatore ed un Coach è stato e lo sarà per sempre una missione di vita. E se dopo essere stato ispirato da tanti, potrò ispirare anche una sola persona… beh, ne sarà valsa la pena fare questo splendido viaggio che si chiama VITA!… e sono ancora in viaggio.

 

Scopri il tuo viaggio nelle pagine di  “I 10 Formatori che mi hanno ispirato… e 1 mentore“.

 

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Pasquale Tardino 
Business & Strategic Coach
pasqualetardino@ramitalia.it
335 435785

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