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News22 Settembre 2022by Giovanni Accettola

Aumenta l’engagement con i tuoi clienti grazie alle email transazionali

Il marketing diretto funziona.

Si sprecano ormai messaggi e comunicazioni di ogni tipo e per ogni circostanza. Sia in ambito lavorativo o personale, sia per mantenere rapporti a distanza con le persone, sia per inviare, ricevere o condividere informazioni. Ma se riflettiamo bene, il fine principale di tutti i messaggi è quello di creare,  mantenere o aumentare l’engagement con il destinatario della comunicazione. Esattamente la stessa dinamica che ormai caratterizza l’email marketing.

In questi giorni abbiamo ricevuto in ufficio la richiesta di un potenziale cliente, inserito da anni nelle nostre mailing list, che ha esordito al telefono dicendo: io leggo sempre le vostre mail! Finale della telefonata: richiesta di preventivo su alcuni servizi. E questo grazie alle mail che periodicamente, con continuità, nel corso degli anni sono state inviate a lui così come a tutto il nostro database aziendale, a testimonianza di come nel marketing la continuità paga, ogni azione fa la differenza e il risultato può essere raggiunto soprattutto attraverso il mix degli strumenti digitali ormai a portata di mano delle aziende.

Che c’entra pero la mail con l’engagement? C’entra eccome!

La mail nel corso degli anni ha cambiato radicalmente la sua natura: da freddo o istituzionale modo di comunicazione è oggi diventato un necessario strumento per chi fa impresa, sia B2B che B2C, per consolidare il rapporto con i propri clienti, catturare potenziali clienti, creare sinergie… quindi prima di tutto engagement.

Di tutto il traffico mail, circa il 70% appartiene a newsletter inviate dalle aziende ai propri database, a testimonianza di come l’email sia percepita prevalentemente come strumento di comunicazione dal taglio informativo grazie al quale coltivare il rapporto con clienti e prospect.

Per misurare il grado di engagement attraverso l’email marketing uno dei parametri più sensibili è il tasso di apertura (OR, ossia open rate), quello che dà esattamente la percentuale di persone che rispondono ad una sollecitazione, a cui poi fa seguito o meglio deve far seguito una azione da parte del lettore.

 

Come aumentare allora l’engagement tra te e i tuoi clienti?

Il punto di partenza è avere dei contenuti interessanti e di valore da comunicare: ok, già detto. Secondo aspetto importante è avere uno strumento digitale rodato e affilato che ti consenta di colpire in maniera puntuale il tuo database (punto tre: avere un database). Si ma anche questo lo sappiamo. Il quarto aspetto è quello di integrare contenuti multimediali nel contenuto della mail, ad esempio video, ma questo meriterebbe un approfondimento a parte. E cinque: usare email transazionali. Sai che cosa sono? Vediamolo insieme.

Hai compilato un form su un sito web per scaricare una brochure, oppure hai fatto un acquisto online o anche hai richiesto un codice sconto da utilizzare nel tuo negozio di abbigliamento preferito. A seguito di questa tua azione ricevi una mail.

Ecco: le email transazionali sono appunto quelle legate a una transazione. Esempio: le email inviateci da Amazon in seguito ad un acquisto, per confermarci l’ordine andato a buon fine, la spedizione del prodotto e la sua consegna. Possono essere quelle di notifica di un acquisto di un biglietto, di un servizio, l’attivazione di una prova gratuita, fino alla più classica iscrizione alla newsletter.

Le statistiche del web ci dicono che questo tipo di mail sia quello più aperto e cliccato dagli utenti ed il motivo di queste brillanti performance è facilmente intuibile: le email transazionali sono il risultato di un comportamento dell’utente. In altre parole, il loro invio è innescato da un’azione del cliente o potenziale tale che, di conseguenza, ha tutto l’interesse ad aprire e leggere la comunicazione ed eventualmente interagirci tramite link e call to action.

L’esempio più comune è la cosiddetta thank-you email, o email di ringraziamento. Uno dei momenti in cui il cliente/destinatario è più ricettivo verso le nostre comunicazioni è quando ha appena effettuato una azione, ad esempio un acquisto, per cui l’email di ringraziamento si presta per molti brand a confermare l’avvenuta ricezione del messaggio, rilanciare o integrare l’offerta.

Un’altra email transazionale molto utilizzata, soprattutto nella vendita online, è quella di conferma ordine oppure quella di avvenuta spedizione. Menzione a parte, invece, meriterebbero le email testuali di customer care, ossia un insieme di invii (più o meno manuali) che non si appoggiano necessariamente a una veste grafica o un layout, ma che sono interamente testuali e che presentano un buon margine di manovra per rilanciare l’offerta one-to-one. Molto utilizzate sono anche quelle di reminder, ad esempio ti ricordiamo che tra 30 giorni scade il tuo abbonamento a Netflix… un modo velato di “forzare” il riordino di un precedente acquisto.

Un aspetto importante però da tenere in considerazione è che queste email andrebbero gestite attraverso sistemi automatici: sarebbe infatti impensabile provare a gestire manualmente e in tempo reale un flusso di comunicazioni importanti, sia in termini di tempo che di risorse umane ed economiche per il personale da dedicare a questa attività. Da qui quindi l’esigenza del secondo punto (ricordi?) di dotarsi di sistemi di gestione di email marketing efficaci. 

Qualche consiglio: non trascurare la mail nella tua strategia di marketing, inseriscila nel mix di strumenti che utilizzi nella tua comunicazione, implementa continuamente il tuo database contatti con cui interagire, se puoi segmentandolo in modo da inviare comunicazioni mirate, analizza le statistiche dei tuoi invii e…sperimenta sempre cose nuove, ponendo maggiormente l’attenzione su quello che funziona meglio.

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Giovanni Accettola
Consulente Web & Marketing
giovanniaccettola@ramitalia.it
349 6734396

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