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Daniel Goleman “I 10 formatori che mi hanno ispirato”

Tutto comincia con un Leader”! Nel bene e purtroppo anche nel male, perché nelle varie declinazioni della Leadership ci sono Leader che illuminano e Leader che altresì spengono ogni speranza. E’ per questo che insieme al Team Ram nei corsi interaziendali e alle Master Class della Exe Business School, da anni cerchiamo di spingere l’idea che c’è bisogno di abbracciare la Leadership rEVOLution per creare IMPRESE A COLORI, altrimenti avremo sempre un BUSINESS IN BIANCO E NERO!

La Leadership non è una vocazione o, meglio, non solo. Per essere un leader non basta avere una personalità persuasiva e carismatica e un processo efficace di team management per farsi seguire dal proprio mercato di riferimento o dai propri followers; e inoltre i leader non sono tutti uguali, a diversi obiettivi corrispondono diversi modi di dirigere un gruppo, un progetto, un’intera azienda.

Ho avuto diversi tipi di leader e tantissimi ne ho incontrati in giro per l’Italia in oltre 30 anni di professione e vi assicuro che nonostante il passare dei tempi, tra i più diffusi resiste ancora lo stile “command and control” che per lo più genera dipendenti che “attaccano il ciuccio dove dice il padrone”. Per fortuna ce ne sono sempre più che gestiscono il personale non più come subordinati, ma come collaboratori e tra questi i più illuminati addirittura come collaborAttori, cioè come veri partner dell’impresa in cui vivono, lavorano e creano valore. In questo articolo andremo ad analizzare i diversi tipi o stili di Leadership e non possiamo non farlo attraverso i principi ispirativi del prof. Daniel Goleman, psicologo e scrittore statunitense autore del best seller “Intelligenza Emotiva” la sua opera letteraria più famosa che ha venduto oltre 5 milioni di copie in tutto il mondo ed è stato tradotto in 40 lingue.

 Goleman in quel libro spiega l’importanza delle emozioni nella vita, di come esse possano aiutare o limitare la nostra capacità di affrontare il mondo. Come, nel nostro cervello, vivano due menti separate: una razionale e una emotiva. Inoltre chiarisce come le cinque abilità che supportano la nostra “capacità emotiva” siano dei fattori fondamentali nel raggiungimento della felicità e del successo, e che spesso sono più importanti anche del quoziente intellettivo (QI) e di tutte le “tecniche” per ottenere cose fatte bene dalle persone.

“Abbiamo due menti, una che pensa, l’altra che sente. Queste due modalità della conoscenza, così fondamentalmente diverse, interagiscono per costruire la nostra vita mentale.” D.Goleman

Egli descrive sostanzialmente 6 tipi di leadership e come ogni leader abbia le sue caratteristiche o come vanno utilizzate anche col cambiare delle situazioni da affrontare.

Goleman è tra i primi a parlare di Intelligenza emotiva (EI), individuando quest’ultima come fattore altamente determinante (circa l’80% ) delle prestazioni di un leader. Per di più, una ricerca sul clima organizzativo condotta dalla società di consulenza Hay-McBer basata sul campione di 3.781 Executive di tutto il mondo, ha rilevato che le percezioni sull’organizational climate dei dipendenti sono collegate per il 50-70% alle abilità dell’intelligenza emozionale dei leader.

Quando entro per la prima volta in un’impresa, dal clima aziendale, da come vengo accolto, da come le persone camminano (linguaggio del corpo) ed interagiscono tra di loro, dai colori predominanti alle pareti, dalle piante se curate o meno, da come le persone rispondono al telefono…dall’aggiornamento del calendario alla parete…mi faccio subito un’idea dell’andamento dell’azienda e delle problematiche reali. Del resto la specializzazione più importante per un “consulente strategico” è proprio essere esperto di obnosi, cioè l’osservazione dell’ovvio.

L’osservazione di questi aspetti si traducono in specifici stili di leadership, di fatto fondamentali per determinare la sostenibilità dell’ambiente lavorativo aziendale. E’ proprio per questo che spesso suggerisco all’imprenditore di cominciare effettuando un’Analisi del Clima aziendale, che si ottiene attraverso la compilazione di un questionario anonimo fatto dai collaboratori, che rappresenta il modo più semplice ed efficace per rilevare i bug organizzativi o motivazionali di un’organizzazione e pianificare le azioni di risoluzione. Dopo anni di esperienza posso affermare senza alcun dubbio che: Il Clima aziendale determina la Performance delle Persone e da queste ne derivano i Risultati dell’Impresa”!

Goleman in maniera semplice afferma che “La grandezza di una leadership si fonda su qualcosa di molto primitivo: la capacità di far leva sulle emozioni”.

Ma prima di passare alla descrizione degli stili, partiamo dal significato di Leadership da cui il sostantivo “leader”, derivante dal verbo inglese “to lead” che vuol dire appunto dirigere, condurre. Un leader è colui che comprende quali sono gli obiettivi perseguibili e riesce a motivare correttamente il suo team o la sua azienda per poterli raggiungere con successo. Il corrispettivo italiano sarebbe “ducere”, da cui duce, che vista la nostra storia, sono impronunciabili 😉.

Gli studi sulla leadership sono già noti a partire dagli anni ’60, anni in cui l’interesse verso quest’attività è per lo più a livello individuale, per cercare di comprendere quali tratti della personalità contraddistinguono coloro che erano considerati “grandi leader”, concetto legato al tempo ai grandi capitani d’impresa. Oggi i modelli sono molteplici, basta guardare un genitore, un insegnante, un allenatore, un manager…un bambino che gioca e guida i suoi amici.

Ecco allora che i 6 tipi di leadership secondo Goleman, possono illuminarci al riguardo. Essi sono basati sia sulla cultura aziendale di riferimento che sulla personalità stessa del leader.

Lo stile del leader Visionario

Il leader visionario tra i tipi di leadership individuati da Goleman è colui che cerca di creare una visione condivisa per raggiungere gli obiettivi. È colui che punta a creare una visione condivisa che presuppone un trasporto emozionale da chi lo segue, dato da una motivazione in linea con la vision aziendale.

Il clima organizzativo, di conseguenza, è sereno e dotato di una direzione ben precisa, la quale è necessaria soprattutto se si va incontro a grandi cambiamenti o rinnovamenti. Situazioni che suscitano spesso incertezze tra i collaboratori, i quali in queste occasioni hanno bisogno di qualcuno che li investa del significato e delle ragioni per cui vale la pena lottare.

In sintesi il leader visionario: motiva il suo team attraverso una visione condivisa e ha un forte impatto positivo sul clima aziendale, risulta adatto a situazioni che presuppongono un cambio di vision o un ridirezionamento.

Le principali caratteristiche di questa tipologia di leader sono: empatia, affidabilità, carisma e sicurezza di sé. Infatti un leader visionario è una guida a cui affidarsi in tempi di cambiamento, che trasmette sicurezza e coesione per un obiettivo comune, il cui successo sarà condiviso.

Questo tipo di leader indica la meta finale da raggiungere collettivamente, senza l’attenzione maniacale agli step che ne caratterizzano il percorso. I membri del team sono spesso lasciati in autonomia e libera sperimentazione dato che hanno compreso a fondo la funzione unica e necessaria che hanno nel quadro globale del raggiungimento della meta prefissata.

Lo stile leader-coach

Il leader coach è colui che si prende cura delle persone e motivandole ne fa emergere le potenzialità.

Come si può evincere dal nome è un leader allenatore che riesce a connettere gli obiettivi dell’azienda con i bisogni e desideri dei collaboratori. Può essere visto come un “maestro” che si prende cura delle sue persone e riesce a far emergere le loro potenzialità, le quali a lungo termine si trasformano in competenze.

Lo sviluppo personale e lo spirito d’iniziativa sono le caratteristiche principali di questo tipo di leadership. Ha grandi capacità nel motivare e supportare gli altri nella crescita personale e professionale, nell’essere empatico e avere una grande auto-consapevolezza emotiva.

In sintesi: il leader-coach riesce a sviluppare una motivazione tale da connettere i desideri di una persona agli obiettivi organizzativi; è capace di creare un clima organizzativo positivo e propenso all’innovazione; è una guida necessaria in situazioni dove vari membri del team hanno bisogno di migliorare le performance e sviluppare competenze a lungo termine.

Per fartene meglio un’idea basta rivedere la magistrale interpretazione di Al Pacino nel film Ogni Maledetta Domenica.

Lo stile affiliativo

Un leader affiliativo è colui che promuove un’aperta condivisione di sentimenti, costruendo relazioni e creando armonia tra i membri del team. In questo caso si fa leva sull’emancipazione di bisogni emozionali legati al raggiungimento degli obiettivi aziendali, creando un ambiente di sostegno emotivo e solidale. Lo stile affiliativo è molto utile in situazioni in cui è necessario tirare su il morale, ripristinare un rapporto di fiducia, rafforzare la comunicazione tra leader e membri del gruppo.

In tre punti, un leader affiliativo: è capace di ripristinare situazioni dipendenti da un blocco emotivo, le quali possono compromettere le performance e l’armonia del team; garantisce un clima organizzativo positivo e condiviso; fa leva sui bisogni emozionali per creare una motivazione condivisa.

Le principali competenze che lo caratterizzano sono: la gestione dei conflitti, l’empatia e la capacità di far costruire legami. Il tutto si può riassumere con la capacità di saper gestire diverse personalità all’interno di un team, trovando il punto d’incontro tra loro e traendone i benefici derivanti dalla collaborazione.

Lo stile democratico

Il leader democratico è colui che riesce a coinvolgere tutti i membri del gruppo attraverso l’ascolto e il confronto. Chi è propenso a utilizzare uno stile democratico, sicuramente riesce a tenere alto il morale degli altri, suscitando sentimenti di rispetto e fiducia. Questo tipo di leader sa riconoscere i suoi limiti, per questo si confronta con i collaboratori per avere consigli e suggerimenti utili.

Uno stile di leadership democratico è adatto a situazioni in cui occorre delineare l’attuazione di un piano o nel momento di escogitare idee innovative e brillanti per la sua realizzazione.

Riassumendo, il leader democratico: sviluppa la motivazione dando valore a ciascun membro del team, l’impatto sul morale è molto positivo, e tutti collaborano alla realizzazione della vision aziendale.

E’ adeguato a situazioni in cui si ha bisogno di avere una definizione chiara e dettagliata delle azioni da svolgere per realizzare la mission, e quando si ha bisogno di idee creative basate sulla collaborazione tra i membri del gruppo.

Grande capacità di comunicazione, il reale interesse nel guidare e dare valore a ciascun membro del team e la capacità di far collaborare persone diverse tra loro – sia per ruolo, sia per personalità – sono le caratteristiche appartenenti a un leader democratico.

Lo stile battistrada

Leader esigente ed incalzante, focalizzato sul raggiungimento degli obiettivi con perfezione e rapidità. Tale leader è focalizzato sul raggiungimento degli obiettivi. Perfezione e rapidità è quanto richiesto ai dipendenti per raggiungere il tanto bramato successo.

Solitamente questo tipo di leadership orientata al raggiungimento di mete specifiche, lascia da parte l’empatia. Il rischio è quello di provocare ansia e stress nei dipendenti, i quali possono anche perdere la motivazione e la determinazione a raggiungere gli obiettivi o addirittura la vision aziendale.

Per far sì che questo tipo di leadership sia funzionale, dovrà essere integrata con la giusta motivazione dei componenti del team, presentando loro degli obiettivi giusti e stimolanti insieme a sfide entusiasmanti.

Riassumendo, il leader battistrada: è adatto a situazioni in cui si ha bisogno di raggiungere dei determinanti risultati/performance da un team competente e motivato; sa affidare obiettivi e sfide stimolanti.

Se mal eseguito, l’impatto sul clima aziendale può essere molto negativo, se non catastrofico (perdita di motivazione e focus).  Le principali capacità che caratterizzano questo tipo di leadership sono: lo spirito di iniziativa, il focus sul raggiungimento di determinati obiettivi e la coscienziosità.

Lo stile di leadership autoritario

E siamo arrivati all’ultimo stile di leadership sottolineato da Goleman: Il leader autoritario/coercitivo che è anche la tipologia più pericolosa tra tutte. Si può pensare ai “capi vecchio stampo”, a cui non interessano sentimenti o situazioni scomode, l’importante è non fallire e far aumentare il fatturato (purtroppo, come detto, all’inizio ancora presente in molte realtà).

L’insoddisfazione derivante da questa tipologia di leadership è evidente, la persona non viene trattata come tale, bensì come l’ingranaggio di una macchina atto a compiere la sua funzione, senza prendere iniziative né creare ulteriori problemi, tanto a quello “ci pensa il capo”.

Il rispetto delle regole e la motivazione sono basati sul sentimento della paura di fallire e di deludere i superiori tanto temuti. Prendendola dal lato positivo, un po’ di autorità non fa mai male (meglio…molto meglio se autorevolezza), dà senso di ordine e una chiara direzione da seguire, è molto utile in situazioni di emergenza. Le competenze che lo caratterizzano sono: focus sul successo, rigidità e rapidità di azione.

In altre parole il leader autoritario: può essere appropriato per brevi periodi per uscire velocemente da situazioni di crisi, perché offre una chiara direzione per il raggiungimento degli obiettivi organizzativi

Se invece utilizza il suo “potere” impropriamente, può avere un impatto altamente negativo sul clima aziendale, poiché può significare una perdita di motivazione, paura del fallimento e non considerazione della persona.

Ti rivedi in qualche stile specifico, o nella combinazione di alcuni di essi?

È sicuramente una situazione di autoanalisi da prendere come opportunità per tirare ancora più su l’asticella del leader che è in te.

È pur vero che questi stili sono dei modi per studiare e interpretare i diversi tipi di leadership, i diversi schemi che si ripetono, ma nella realtà c’è sempre un mix di alcuni di essi, anche se le inclinazioni sono più evidenti in situazioni specifiche, ad esempio:

C’è bisogno di tirare su il morale e/o gestire un conflitto? Si farà affidamento a un leader dallo stile affiliativo. C’è una crisi? Un leader autoritario sicuramente sarà il più adatto.

C’è bisogno di sviluppare delle competenze specifiche? Un leader coach sarà il migliore per trasformare quel potenziale grezzo, in competenza professionale.

Per quel che mi riguarda, anche se sono un coach, credo nella figura del Leader Ispiratore e non bisogna essere imprenditori, manager, educatori o altro, tutti possono essere leader ispiratori, indipendentemente dal loro ruolo (vedi la mamma). Un leader ispiratore è colui che guida e supporta gli altri nel raggiungimento dei loro obiettivi. Quando qualcuno mi chiede di cosa mi occupo, la risposta più semplice che fornisco è: “alleno le persone a vincere ed essere più serene”.

Sii un esempio positivo, metti al centro le persone e ascolta le loro esigenze. Ispirali con la tua passione, la tua visione e la tua dedizione. Un vero leader ispira e motiva gli altri a tirar fuori il massimo di sé stessi…

BE YOUR BEST!

Vuoi conoscere qual è il tuo Stile di Leadership predominante? Contattami.

Ti invito inoltre a condividere con me le tue esperienze e riflessioni. Sarà un piacere conoscere la tua storia e se desideri un supporto personalizzato nel tuo percorso di crescita e realizzazione…fammi un fischio.

Io e tutto il Team Ram siamo qui per aiutarti a: selezionare le persone che potranno aiutarti ad espandere la tua impresa, a formarli, a creare un’organizzazione interna leggera e funzionale, ad ottimizzare i tuoi strumenti di comunicazione digitale ed innalzare drasticamente le vendite, ma soprattutto ad accompagnarti in questo straordinario viaggio che si chiama VITA.

 

 

 

 

 

 

Pasquale Tardino 
Business & Strategic Coach
pasqualetardino@ramitalia.it
335 435785

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