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News5 Novembre 2021by Fabiana Mancini

Colloquio e Motivazione

Una delle notizie che negli ultimi giorni sta occupando le prime pagine dei giornali riguarda il numero sempre più elevato di lavoratori che si sta licenziando. La pandemia infatti, soprattutto nell’ultimo periodo, ha portato le persone a rivalutare le proprie priorità sia rispetto alla vita privata che lavorativa. Tutto ciò sottolinea la necessità di rivedere il processo di intervista durante la fase di selezione per  assicurarsi che i candidati trovino nell’azienda ciò che stanno cercando e che quell’offerta rispecchi l’opportunità desiderata.

È necessario dunque porre le giuste domande che valutino le ragioni per cui i soggetti cambiano lavoro, le loro aspettative e le loro motivazioni .

La motivazione delle persone infatti rappresenta uno degli oggetti di indagine più importanti nella fase di colloquio, soprattutto a fronte della maggiore consapevolezza dell’importanza strategica che le risorse umane rivestono all’interno dell’organizzazione. L’attenzione quindi deve essere rivolta al fattore umano caratterizzato da emozioni e sentimenti, da bisogni psicologici e sociali che, se risultano soddisfatti, incrementano la performance individuale e generano un maggiore sviluppo organizzativo. La motivazione può essere definita come un insieme di forze psicologiche che caratterizzano l’individuo, tra cui aspettative, valori, abilità, attitudini, che è alla base di ogni comportamento umano e che spinge l’individuo a compiere un’azione per raggiungere un determinato obiettivo. La motivazione infatti influenza il comportamento ed il comportamento rappresenta il punto di arrivo del processo motivazionale che può essere valutato attraverso strumenti di misurazione della performance.

IL COLLOQUIO DI SELEZIONE

Tra le diverse fasi della selezione il colloquio è senz’altro la parte più importante. Esso può essere definito come uno scambio di informazioni tra azienda e candidato allo scopo di raccogliere dati necessari ad entrambi.  È un momento di valutazione reciproca che mette a confronto due modi diversi di pensare, quello del candidato e quello del selezionatore. In questa fase, le domande rappresentano la tecnica più importante per favorire il processo di comunicazione tra i soggetti. Una domanda, se posta correttamente, consente al selezionatore di raccogliere dati rilevanti e al candidato di acquisire informazioni sull’azienda, sulle mansioni da svolgere, sull’ambiente di lavoro.

FINALITA’ DEL COLLOQUIO

Lo scopo del colloquio dunque è quello di conoscere l’utente, confrontare le caratteristiche del candidato con il profilo richiesto, definire la sua attuale situazione lavorativa, identificare le prospettive di sviluppo, valutare la motivazione al ruolo ed il suo interesse verso l’azienda e scegliere la persona più adatta a ricoprire quella determinata posizione professionale. 

IL COLLOQUIO MOTIVAZIONALE

Una delle tecniche di intervista che permette di esaminare gli aspetti legati alla motivazione del candidato è il colloquio motivazionale o anche chiamato colloquio attitudinale. Attraverso tale strumento è possibile cogliere i reali interessi, bisogni, passioni del candidato ed esplorare quelle aree dove egli riesce ad esprimere il meglio di sé.  

Il colloquio motivazionale consente dunque di:

  • valutare l’effettiva congruenza tra l’aspetto motivazionale del candidato e quello dell’azienda;
  • delineare un piano di crescita della risorsa in linea con le sue spinte motivazionali e con i suoi valori;
  • comprendere le aspirazioni e motivazioni del soggetto che lo spingono a credere in ciò che fa.

Durante questo tipo di colloquio vengono poste delle domande che mirano ad indagare delle aree più personali del candidato e che permettono di capire il reale interesse verso quel lavoro. Tra le domande maggiormente utilizzate vi sono: “Cosa si aspetta dall’azienda? “; “Cosa le piace o non le piace del suo lavoro?”; “In passato da cosa è stato motivato o demotivato?”.

L’obiettivo è quello di scegliere la persona realmente motivata ad entrare a far parte di quell’azienda, che possa aggiungere valore al know how aziendale e che abbia una profonda passione per il suo ruolo e per l’ambiente che lo circonda.

Alla luce di tutto ciò, considerata  la situazione che si sta verificando in questo periodo, non si può non sottolineare l’importanza di attivare programmi per lo sviluppo della motivazione. La realizzazione di sistemi motivazionali sottende un’attenzione particolare a quei fattori che influenzano la motivazione delle persone nelle organizzazioni e che dunque potrebbero decrementare i casi di dimissioni volontarie.

Il presupposto di base è che senza motivazione le competenze potrebbero non essere sufficienti.

 

Sei alla ricerca di nuove persone da inserire nella tua azienda? Contattami a info@ramitalia.it e sarò lieta di aiutarti a selezionare la persona giusta.

 

 

Fabiana Mancini 

Consulente Risorse Umane

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