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News6 Novembre 2020by Paola Catalano

“MI SCUSI HO LA PRECEDENZA: SONO LA REPUTAZIONE!”

“Ci vogliono 20 anni per costruirsi una reputazione e cinque minuti per perderla”
(Warren Buffet)

In un’economia sempre più complessa ed iper-competitiva, la reputazione aziendale è diventata un elemento di distintività.

È proprio per questo motivo che le aziende devono far leva sul capitale reputazionale per differenziarsi dalla concorrenza e per migliorare, allo stesso tempo, la credibilità dei propri prodotti nel proprio mercato di riferimento.

Il cosiddetto patrimonio reputazionale sta certamente diventando il principale strumento di creazione di valore competitivo. In un contesto di forte concorrenza, modernizzazione e digitalizzazione della comunicazione diviene il bene più prezioso a lungo termine.

 Si tratta di un bene intangibile che, come il know-how aziendale, si traduce però in valore misurabile in termini di profitti.

Recenti analisi del Reputation Institute evidenziano come aziende con una forte reputazione conseguano migliori risultati finanziari e si riprendano più rapidamente dalle crisi. La reputazione si rivela, quindi, non solo un mezzo per accrescere il proprio business, ma anche una forma di tutela nel lungo periodo.

 

Vi sono diversi fattori che contribuiscono alla formazione e al consolidamento, nel tempo, della reputazione aziendale:

 

  1. Performance: tutti i dati che riguardano il successo (o l’insuccesso) dell’azienda. La performance finanziaria e il profitto incidono quindi sulla reputazione.
  2. Prodotti e servizi: oltre alla performance dell’azienda nel suo complesso, la qualità dei prodotti e dei servizi è un elemento chiave per il successo. La brand reputation si costruisce anche sulla base della reputazione dei relativi prodotti e la product brand reputation può essere determinata dall’idea e dalle aspettative che si hanno nei confronti del brand: se i consumatori hanno molta fiducia nei confronti di un brand tenderanno ad aspettarsi che tutti i prodotti o servizi siano di qualità, anche quelli che non hanno mai acquistato.

Tantissime realtà imprenditoriali hanno costruito il loro successo, e la loro reputazione, proprio sulla qualità dei prodotti collocati sul mercato.

Ad esempio la Ferrero, azienda italiana con la miglior reputazione nel mondo, ha “sfruttato” la bontà dei propri prodotti per migliorare il capitale reputazionale.

 

  1. Innovazione: la capacità di adeguarsi al cambiamento e di proporre continuamente nuove soluzioni, sempre migliori, per far fronte ai bisogni dei clienti, incide sulla percezione che il pubblico ha del brand prodotto.

 

  1. Corporate culture e ambiente di lavoro: essere in grado di creare un ambiente di lavoro favorevole e di soddisfare le esigenze e bisogni dei propri dipendenti incide sulla capacità di attrarre e trattenere i talenti e di rendere le risorse umane più produttive.

 

 

  1. Leadership: la reputazione aziendale è condizionata dalla reputazione dei propri leader, figure che nella mente del pubblico sono quelle che più rappresentano l’azienda e sono il volto del brand. In particolar modo quando prendono posizione nei confronti di argomenti controversi o problematiche sociali, ambientali o anche politiche (attenzione sempre a cosa pubblicate sui vostri canali social!), la reputazione del brand può essere condizionata positivamente o negativamente dalla loro opinione o dal loro atteggiamento.

 

  1. L’ultimo fattore che caratterizza il capitale reputazionale è il coinvolgimento emotivo dei consumatori e degli stakeholder. Per coinvolgere tutti gli attori del sistema impresa, bisogna focalizzarsi sul marketing emozionale e su quello esperienziale

 

 

Solo in questo modo sarà possibile coinvolgere emotivamente ogni singolo attore e consolidare, allo stesso tempo, la reputazione aziendale.

Non si può più parlare di reputazione aziendale senza tener conto del potere delle conversazioni sul web e della velocità con cui si diffondono le notizie in rete. L’85% dei consumatori si fida delle recensioni online proprio come se si trattasse di un consiglio personale e le recensioni positive portano il 73% dei consumatori a fidarsi di più di un business locale.

Per questo diviene fondamentale gestire in maniera pressoché immediata la critica o la cattiva recensione che può arrivare dal web.

Spero di averti dato qualche piccolo consiglio utile su come tenere d’occhio l’immagine della tua azienda 😉

Se senti la necessità di un parere professionale, esterno alla tua realtà aziendale, puoi contattarmi senza problemi.

Paola Catalano
Marketing & Comunicazione
paolacatalano@ramitalia.it
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