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News29 Novembre 2019by Mariano Messinese

5 consigli per aprire un e-commerce

Stai per aprire un e-commerce, ma non sai da dove cominciare? Non ti preoccupare, ecco per te una breve lista di consigli da seguire. Se li metterai in pratica, potrai...

Stai per aprire un e-commerce, ma non sai da dove cominciare?

Non ti preoccupare, ecco per te una breve lista di consigli da seguire. Se li metterai in pratica, potrai iniziare a trasformare la tua attività in un uno store 2.0 di successo.  

1. Aprire l’e-commerce

A costo di sembrare banali e scontati, ma questo è il primo consiglio e parte tutto da qui. Aprire un e-commerce significa mettersi al passo con i tempi. Negli ultimi anni, sempre più aziende italiane si sono rivolte al commercio elettronico. Certo, nel Bel Paese la rivoluzione è ancora qualche passo indietro rispetto alla media europea, ma non per questo si tratta di una scelta avventata. Un negozio 2.0 apre nuove finestre di mercato, non solo nazionale, aumenta il fatturato e permette di offrire ai tuoi clienti ciò che desiderano, grazie alla registrazione delle loro azioni. Inoltre è possibile fare test di mercato e sperimentare strategie di marketing dirette a un singolo gruppo di consumatori. 

2. Fai SEO per e-commerce

I grandi brand investono tanto nelle campagne Adwords. In pratica investono tanto per stare sempre in cima alla serp di Google (la pagina dei risultati della big G). Se il tuo budget non può competere con quello dei marchi affermati, oppure non te la senti subito di investire tanto, esiste una soluzione low cost. La Seo, ovvero la Search Engine Optimization. E’ la “scienza” che studia il posizionamento sui motori di ricerca. Una Seo curata bene significa maggiore visibilità su Google, l’oracolo vivente del XXI secolo. Nel caso degli e-commerce, devi ottimizzare le schede prodotto, inserire i tag alt nelle foto, scrivere contenuti correlati ai prodotti venduti, scovare le parole chiave più ricercate riferite a quell’articolo, rendere le url coerenti al testo, approntare un corporate blog affiliato al negozio online e ovviamente costruire un sito veloce e adatto alla navigazione mobile (responsive). E tanto altro ancora.

3. Cura l’user experience (UX) e l’user interface (UI)

Mai sentito parlare di User experience e User interface? Non c’è problema, non è un concetto difficile da comprendere. Quando apri un sito web o navighi in generale, ci sono diversi fattori che stimolano una tua azione (come un click del mouse) e che ti restituiscono una percezione piacevole o sgradevole. A cominciare dall’utilità dei contenuti presentati sulla home (useful), se non rispondono concretamente ai bisogni degli utenti sono inutili. Inoltre devono essere anche facili da trovare (findable). Ma anche l’occhio vuole la sua parte e quindi l’interfaccia deve essere anche semplice da usare per gli utenti (usable) e gli elementi che la compongono devono suscitare emozioni per scuoterli dal torpore (desirable). Infine è importante garantire l’accessibilità anche ai disabili (accessible) e far nascere un sentimento di fiducia negli utenti (credible). Tutti questi fattori assieme contribuiscono a regalare un’esperienza unica (valuable). Ma anche l’occhio vuole la sua parte. Creare, organizzare e progettare un’interfaccia gradevole.

4. Usa Google Analytics

L’analisi dei big data è un must nella gestione del negozio online. Pertanto, è fondamentale familiarizzare con alcuni termini precisi: monitoraggio del traffico, checkout, tassi di conversione, carrelli abbandonati e persino engagement. Tutte queste voci possono essere riassunte in due parole:Google Analytics“, un grande archivio di informazioni. Ricapitolando, con Google Analytics puoi fare queste cose:

  • capire da dove proviene il traffico, cioè se atterrano sull’e-commerce dai canali social, da ricerca diretta (direct) o organica (interrogando la query di google). E’ un modo anche per comprendere se le nostre campagne pubblicitarie sui social o su google adwords stiano funzionando.
  • conoscere l’engagement degli utenti sul sito. In un negozio fisico, a volte i clienti entrano ed escono subito. Come mai? Probabilmente perché non siete riusciti ad accattivare oltre la loro attenzione. Anche sul web esiste questo fenomeno e si chiama frequenza di rimbalzo. E’ una metrica espressa in percentuale. Se è alta, significa che tanti potenziali clienti abbandonano il tuo store dopo aver visualizzato una sola pagina. Insomma, una toccata e fuga. Ovviamente questa metrica è sia generica (in tutto il sito) sia singola (per ogni pagina) ed è un ottimo alert per capire come e dove intervenire per aumentare l’engagement degli utenti.
  • analizzare cosa, come e perché acquistano gli utenti. Ma anche il contrario, perché abbandonano il carrello a metà strada senza completare la procedura di acquisto. Con questo tool di Google è possibile studiare a fondo le interferenze nel processo di conversione finale. Insomma, avete presente il film “What a women want” con Mel Gibson? Ecco con questo strumento avrai modo di conoscere i bisogni reali dei tuoi clienti.
5. Affidati a un team di professionisti dell’e-commerce

Ma come si realizza tutto questo? Beh, dimenticatevi il buon vecchio cugino-amico-smanettone. O meglio, se se la cava, conservate il suo numero in rubrica vi tornerà sicuramente utile. Ma un buon programmatore da solo non basta. Serve creare un team di professionisti e di professionalità variegate. Quindi: un programmatore, un esperto seo e content manager, un web designer, un social media manager e un vendor, cioè uno specialista della vendita nell’era del commercio 4.0.

Ti starai chiedendo dove puoi trovare tutte queste figure?

Beh,  RAM vanta un team di esperti e professionisti, sempre aggiornati sulle novità di questo settore che realizzeranno il tuo e-commerce.

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Mariano Messinese
Digital Media Strategist