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SE ANCHE IL LOUVRE DIVENTA SOCIAL…

La pandemia ha dato una forte accelerazione al digitale soprattutto nello sviluppo degli e-commerce e delle strategie social …anche se non tutti ancora vogliono prenderne coscienza.

Il Covid-19 ha fatto emergere in modo ancora più deciso l’esigenza di digitalizzare i servizi e i canali di comunicazione presidiati dalle aziende. Ciò non significa affidare alle macchine il rapporto col cliente, ma anzi impiegarle come strumento efficace per creare legami ancora più forti.

E se anche il Louvre ha abbracciato la svolta digitale perché non dovresti farlo anche tu?

Eh si, sto parlando proprio di uno dei più famosi musei al mondo …quello a forma piramidale, protagonista indiscusso di film, libri e selfie.

Le sale completamente deserte e vuote di visitatori sono un evento più unico che raro nella vita dei luoghi d’arte più amati di tutto il mondo. Eppure questi mesi di pandemia, lockdown e misure di contenimento del contagio hanno insegnato a fare i conti anche con questo.

Mentre gli addetti ai lavori si chiedono se e come quelle phygitali (il connettersi online e offline) possano rappresentare una nuova normalità delle esperienze culturali, così, alcune strategie di promozione del Louvre sembrano aver già dettato il passo.

In questi mesi di stop forzato il museo parigino non si è limitato solo a fare la conta dei danni (secondo alcuni dati il 2020 avrebbe fatto registrare il 72% di visite in meno e 90 milioni di euro di incasso perduti) o a fare le pulizie delle sue preziose “stanze”.

 

Approfittando di canali social già ben avviati – ho dato un’occhiata curiosa e birichina e a marzo 2021 conta 4.4 milioni di follower solo su Instagram – ha continuato a raccontare le decine di migliaia di opere d’arte che fanno parte delle proprie collezioni, incuriosito la community con aneddoti inediti e divertenti sulla loro realizzazione o la storia del loro arrivo nelle sale e persino organizzato eventi digitali interattivi e sessioni di yoga in diretta social dalle proprie sale espositive ormai vuote.

A dimostrazione che usare i social media per parlare d’arte non solo è possibile, ma serve a rafforzare l’idea che “il museo non è un luogo riservato all’élite […] ma innovativo, che vive nel presente”. Se l’obiettivo è svecchiare l’immagine di un museo e mostrarlo al passo con i tempi tra le strategie di promozione del Louvre di questi mesi non può non incuriosire quella che ne ha trasformato le sale in un enorme set cinematografico con Lupin, la mini-serie targata Netflix

Curiosità e hype generati sono stati tanti, anche grazie a strategie di promozione mirate per un target specifico – quello di millennials e generazione z.  I lunghi piani sequenza nelle sale del Louvre, le immagini delle sue enormi tele e i suoi preziosi busti scultorei che hanno fatto da sfondo alle avventure di Lupin sono stati il motore del desiderio di visitare il museo

Obiettivo?

Oltre che svecchiare limmagine del museo in questione rendere l’idea stessa di luogo d’arte, per certi versi, più “pop” e posizionarsi nella mente dei più giovani come luogo da frequentare quotidianamente e per le più svariate occasioni più che come “sacrario” irraggiungibile.

Le iniziative in corso sono ancora tante e sarebbe troppo lungo elencarle, ma cosa ho voluto raccontarti con questa bella storia?

Non importa che tu sia un vecchio museo d’élite o un’azienda che produce cibo per cani e gatti, grazie ai canali digitali la comunicazione diventa immediata, capillare e riesce a raggiungere con successo i propri obiettivi. Trovare nuove idee anche originali per promuoversi e rompere le barriere diventa lo snodo principale che può far volare la tua attività.

In questo contesto attuale e sicuramente nel futuro prossimo, investire sul marketing e la comunicazione digitale non è solo un modo per diventare competitivi, ma un vero e proprio bisogno che permette alle aziende di sopravvivere, crescere ed evolversi. 

E ricorda LE PERSONE NON COMPRANO PRODOTTI E SERVIZI, COMPRANO RELAZIONI E STORIE.

 

Paola Catalano
Marketing & Comunicazione
paolacatalano@ramitalia.it
333 6300629

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