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Le domande da non fare in un colloquio di selezione

“Non hai una seconda occasione per fare una buona prima impressione”

L’email che aspettavi è arrivata. Ti sei candidato all’offerta lavorativa presso l’azienda in cui hai sempre sognato di lavorare e sei stato contattato per il colloquio individuale, è la tua occasione e non c’è spazio per gli errori.

In un colloquio di lavoro la prima IMPRESSIONE è quella che conta. Ad oggi avere l’opportunità di partecipare ad un colloquio è sempre più difficile, proprio perché le competenze sono sempre più specifiche e complesse e i candidati sempre troppi

Per cui se hai ottenuto questa possibilità, stai attento a non mandare tutto all’aria con affermazioni poco professionali o fuori luogo per via dell’agitazione.

Secondo gli esperti, circa il 56% dei datori di lavoro decide l’esito dell’intervista nel corso dei primi minuti, mentre altri, nel corso del primo minuto di intervista sono già consapevoli se assumerti o meno. Ecco perché è importantissimo giocare al meglio ed in maniera intelligente le tue carte.

Per cui, oggi voglio parlarti della blacklist delle domande da non fare ai recruiter in fase di selezione

1) “DI CHE COSA SI OCCUPA L’AZIENDA?

I selezionatori sono molto legati all’impresa e cercano un livello minimo di interesse anche nel candidato. È quindi fondamentale dimostrare una buona conoscenza del settore e dell’azienda per cui ti stai candidando.

SE un candidato pone una domanda del genere, indica poco interesse per la posizione e per l’azienda stessa

Quindi, le principali informazioni da raccogliere sono:

  • Di cosa si occupa l’azienda? Qual è la sua missione? Qual è la struttura organizzativa? Qual è la sua storia? Dove è presente? Chi sono i suoi clienti?
  • Che tipologia di prodotti o servizi vende? Cosa li rende distintivi? Quali marchi possiede?

Ed è molto facile reperire informazioni sull’azienda per la quale ti sei candidato, basti pensare al sito ufficiale dell’azienda ed ai suoi canali social, in cui potrai trovare la mission, una breve storia dell’azienda, i prodotti, gli eventi, etc.

Conoscere chi avrai di fronte ti permetterà di anticipare le sue mosse.

2) “A QUANTO AMMONTA LO STIPENDIO?

Questo è uno degli errori più comuni da evitare, perché rischieresti di apparire come una persona legata esclusivamente all’aspetto economico e che ti andrebbe bene qualsiasi tipologia di lavoro pur di guadagnare. Del resto “chiedere” prima di poter dare, è sbagliato in ogni contesto.

In fase di colloquio saranno stessi i recruiter a presentare il lavoro e l’aspetto retributivo.

3) “QUALI SONO GLI ORARI?

Sgombriamo il campo da possibili dubbi anche qui. Una domanda diretta come questa, rischia di essere poco elegante. È una preoccupazione legittima soprattutto per chi lavora distante da casa e ha incombenze familiari oppure per chi vuole mantenere un work-life balance equilibrato.

È preferibile domandare Qual è la giornata tipo?” oppure “Quali sono i periodi di maggiore attività?

4) “NEL PERIODO DI PROVA VERRÒ RETRIBUITO?

Porre questo tipo di domanda durante il colloquio è del tutto fuori luogo, perché ti stai giocando l’assunzione. Piuttosto accogli questa opportunità in maniera positiva perché evidentemente sei in linea con la posizione ricercata e il periodo di prova è uno strumento per valutarti e approfondire se sei idoneo per le mansioni richieste dall’azienda. Nella mia esperienza personale nessun imprenditore è così pazzo da impiegare tempo, mezzi, risorse umane ed economiche, formazione tecnica e training per istruirti e metterti in condizione che di diventare mediamente abile ad ottenere buoni risultati dal tuo operato…e ti lascia andare via??? Noooo!!!

5) “QUANTO DURA IL COLLOQUIO?

È opportuno non rivolgere domande che riguardano la durata del colloquio. Il selezionatore può pensare “hai fretta?”, percepire una mancanza di interesse nei confronti dell’azienda e della posizione lavorativa e potrebbe essere interpretato inoltre, come una mancanza di rispetto e di disponibilità.

Ricorda che se ti hanno chiamato per fissare un colloquio di lavoro, significa che il tuo CV è risultato interessante agli occhi del selezionatore e in linea con il profilo aziendale richiesto.

Tuttavia, è molto importante che ti prepari per affrontare al meglio il prossimo step. Questa è la fase in cui devi comprendere come gestire il colloquio e dimostrare ai selezionatori che sei il candidato giusto da assumere. Per farlo, è importante valutare diversi aspetti: dalla gestualità all’abbigliamento, dalle risposte alle domande su te stesso/a fino alle cose da non chiedere e non fare.

Perché “Non hai una seconda occasione per fare una buona prima impressione” 

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Ti aspetto.

 

 

Karina Tardino

Student Coach & Marketing Consultant 

 

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