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Il sequel: i giovani non hanno voglia né di lavorare né di studiare

È DAVVERO COSÌ? SIAMO SICURI?

Riprendendo quanto scritto nell’articolo precedente su noi giovani, in cui affermo che non è affatto vero, nonostante negli ultimi tempi in Italia vige la fatidica generalizzazione del fenomeno “NEET” che afferma che i giovani non hanno voglia non solo di lavorare ma neanche di studiare.

In parte questo fenomeno non è del tutto falso. Una piccola fetta dei ragazzi realmente preferisce tenersi stretto il famoso “reddito di cittadinanza” piuttosto che dire sì ad un lavoro remunerato in maniera adeguato alla progressiva crescita professionale.

Esiste, però fortunatamente anche la categoria opposta, formata da giovani che studiano e al contempo lavorano, nonostante il difficile periodo per le crisi, la guerra, la pandemia, i mercati, ed infine non ultimi i tanti problemi che siamo bravissimi a crearci da soli. Eppure com’è possibile che tanti giovani trovano il tempo per lavorare e non rinunciano allo studio?

Secondo l’idea della maggior parte delle persone, non è possibile fare bene entrambe le attività.

Per mia esperienza personale, posso affermare con certezza che non è così e che è POSSIBILE.  Sono una studentessa universitaria, al primo anno della specializzazione alla Sapienza di Roma, al contempo lavoro da quasi 2 anni come consulente aziendale presso la Ram Consulting Italia.

So cosa stai per pensare: “Ma come fai a conciliare studio e lavoro?” “Chi te lo fa fare?” “Non ti laureerai mai in tempo!”

Non hai tutti i torti, essere uno studente – lavoratore sicuramente non è facile, bisogna avere una buona disciplina, organizzazione in termini di distribuzione del tempo e di abitudini e rinunce allo svago personale.

Nonostante ciò, è complicato e molto impegnativo e a volte ci si può sentire sopraffatti o stressati dalla quantità di impegni da rispettare e portare al termine. Anzi, ti confesso che a volte mi è sfiorata l’idea di lasciare gli studi e proseguire il mio percorso lavorativo con più spensieratezza.

TROPPO FACILE!

Tutti noi affrontiamo delle difficoltà quotidiane e non dobbiamo mai farci abbattere dagli ostacoli, perché ce ne saranno sempre lungo il corso della vita.

Allora cosa bisogna fare in queste circostanze? Ho imparato nelle difficoltà, o quando sono scoraggiata e stanca, ad applicare la regola: Fatti Buone Domande…riceverai (da te stessa) Buone Risposte! E allora mi fermo e mi chiedo: “PERCHÉ LO STO FACENDO? QUAL È IL MIO SCOPO ULTIMO? COME SARA’ DOPO AVER RAGGIUNTO L’OBIETTIVO? COME MI SENTIRÒ? E basta poco per far ritornare la motivazione, la consapevolezza e l’energia per abbattere qualsiasi ostacolo.

COSA HO IMPARATO LAVORANDO E STUDIANDO CONTEMPORANEAMENTE?

1) Gestione del Tempo: studiare e lavorare contemporaneamente mi ha insegnato ad ottimizzare il mio tempo in modo tale da poterlo “allargare” per sfruttare quei minuti che gli altri studenti considerano insignificanti.  Allenando una skill che in futuro mi sarà sempre più utile;

2) Autosufficienza: questa è una delle mie soddisfazioni personali più grandi. Riuscire ad essere indipendente economicamente, ti dà soddisfazione e autostima, ti fa incominciare a costruire il futuro ed inoltre ad avere qualche risorsa in più per premiarsi e godersi i piccoli piacere della vita.

3) Stimoli continui: se studi e lavori, ti sarai accorto che l’esperienza universitaria è foriera di stimoli da poter sfruttare anche nel contesto lavorativo o viceversa. Sei in costante formazione e impari non solo a livello teorico ma puoi metter in pratica i dati acquisiti.

4) Studiare con uno Scopo: per conciliare studio e lavoro ho iniziato a sviluppare un vero e proprio piano di azione personale, che mi ha permesso di raggiungere il mio obiettivo più importante: avanzare velocemente negli studi con la consapevolezza di tutto ciò che potevo applicare tutti i giorni anche sul lavoro.

Purtroppo non ci sono molte facilitazioni per chi decide di provare a fare entrambe le cose. E neanche comprensione. Anzi, a volte mi è capitato di sostenere esami con docenti che non vedono di buon occhio gli studenti “non frequentanti” e scoraggiano quest’ultimi caricandoli di libri e progetti in più o sottraendo del tempo in sessione di esame.

Lo stesso accade nel mondo lavorativo, da selezionatrice e recruiter mi è capitato di incontrare datori di lavoro guardare con sospetto uno “studente-lavoratore” perché temono che lo studio sottragga tempo prezioso al lavoro e sono restii a instaurare rapporti di lavoro stabili nel tempo.

So perfettamente che in un Paese civile studiare e lavorare dovrebbe essere incoraggiato ed apprezzato.  Permettere alle persone di istruirsi e allo stesso tempo acquisire nuove skills, misurarsi con due mondi diversi ma ricchi di stimoli, significa costruire basi solide per il proprio futuro. Ma è possibile solo ed unicamente se si è disposti a compiere dei grandi sacrifici, a stabilire bene le priorità a cui dedicarsi (work, study life balance) e a dedicarcisi sempre con grande passione ed impegno.

Per cui, non farti abbattere. Fregatene e continua così per la tua strada perché stai investendo su te stesso e sul tuo futuro e se non lo fai tu, non potrà farlo nessun altro al posto tuo. 

E come ci ricorda Mahatma Ghandi: “Nulla si ottiene senza sacrificio. Chi è capace di soffrire alla fine vincerà”.

 

Karina Tardino

Student Coach & Marketing Consultant 

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