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News29 Luglio 2022by Giovanna Fusco

Esiste un diritto, quello alla disconnessione.

Il limite non è inteso soltanto come la linea divisoria tra due stati, due territori, due mondi, ma anche e soprattutto tra due condizioni, quella di essere schiavo di un sistema e quello di tutelare il proprio mondo. Purtroppo, e lo dico dopo esperienze diverse, non è soltanto colui che lavora in ambito digitale ad essere spesso “vittima” della condizione da bombardamento messaggistico a qualsiasi ora del giorno e della notte; sono tanti, troppi i mestieri che vedono al centro questa situazione.

Si, perché non dipende dal lavoro, che rispetta precisi tempi e dinamiche, dipende dal singolo individuo che si arroga un diritto di intrusione pervasiva che non ha: oggi, nella società iperconnessa in cui ci troviamo, sicuramente si è più facilmente raggiungibili, con un sms, una chiamata normale o su whatsapp, una mail.

Ma, secondo te, la necessità da parte di chi chiama è tanto cogente da violare qualsiasi forma di privacy?

È questo l’interrogativo che oggi mi preme: il diritto alla disconnessione. In particolare c’è un aspetto da considerare: essere sempre connessi non è salutare, fisicamente e mentalmente. Si parla molto di Burnout, sindrome legata proprio allo stress lavoro-correlato, che induce il soggetto all’esaurimento delle proprie risorse psico-fisiche, alla manifestazione di sintomi psicologici negativi.

Addirittura numerosi gruppi aziendali, a partire dai colossi fino ad arrivare alle realtà più piccole, inseriscono spesso nei loro contratti il diritto alla disconnessione proprio come frutto di policy aziendale o contrattazione sindacale. Per noi, liberi professionisti, a maggior ragione, il tutto diviene ancora più complesso e difficile da gestire, ma non impossibile.

Per questo ti invito, se anche tu ti sei trovato, almeno una volta, in tale condizione, a considerare quanto importante tu sia, quanto fondamentale sia rispettare i tuoi momenti e con essi anche le persone che hai accanto ma, soprattutto, quanto il rispetto per l’altro debba prevalere sulle necessità aziendali.

Qualora quel limite tanto prezioso non dovesse essere rispettato, dovrai essere tu a porlo, ricordando che c’è una legge a stabilirlo, ancor prima della buona educazione.

Goditi queste vacanze! Noi ci sentiremo nelle prossime settimane per approfondire quella che sarà la seconda, emozionante edizione dell’EXE Business School. Ora di disconnettiamo, per rivederci più carichi che mai molto presto.

Sarai dei nostri?

 

 

Giovanna Fusco 

Consulente Marketing e Comunicazione
giovannafusco@ramitalia.it

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