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News31 Maggio 2022by Karina Tardino

Cosa vogliono i collaboratori

Durante una lezione del Master Excellent della Exe Business School abbiamo condotto un sondaggio che vedeva coinvolto un campione di collaboratori e di aziende i quali  già da tempo hanno intrapreso un cambiamento “virtuoso” che (cambiare le abitudini è la cosa più difficile) ha portato ;

  • Un clima aziendale più “leggero” e favorevole per la performance;
  • Persone più coinvolte, efficienti ed efficaci;
  • Leader in pista, che hanno ripreso fiducia;
  • Fatturati in crescita a doppia cifra

I dati emersi sono molto interessanti e ti voglio mostrare alcuni risultati interessanti, a tratti anche sorprendenti.

Ecco una delle domande del sondaggio a collaboratori che già da tempo partecipano attivamente ai nostri programmi di miglioramento:

1) Quali sono le caratteristiche personali che un collaboratore deve avere al fine di crescere e di avere opportunità nell’azienda dove lavora?

Al primo posto:

DESIDERIO DI CRESCERE COME PERSONA, DI IMPARARE E DI POTER DARE IL PROPRIO CONTRIBUTO PERSONALE (24,5%)

Il collaboratore  che cresce nella piccola impresa infatti, ha innanzitutto il desiderio di migliorarsi personalmente, ha voglia di crescere, di imparare, ha curiosità ed apertura nei confronti delle idee nuove e vuole contribuire con le sue. Considera l’azienda non come un luogo di lavoro, ma come un momento di crescita personale.

Nel momento in cui perdiamo il desiderio di migliorarci come persone, di imparare cose nuove, di diventare più capaci, smettiamo di crescere all’interno dell’impresa dove lavoriamo e ci sembra di non avere più opportunità o sbocchi. Il che è come dire: il miglioramento personale costante è alla base della crescita economica in azienda e sul mercato. Nel momento in cui smetti di essere appassionato dal miglioramento e consideri di essere arrivato, la tua carriera all’interno dell’impresa si insabbia e diventi meno visibile per il mercato.

Ciò è da attribuire, almeno in parte, ad una delle sfaccettature dell’individuo davvero motivato: la motivazione personale avviene quando abbiamo l’idea che da lì a poco avverrà qualcosa di nuovo ed importante. Quando invece sviluppiamo l’idea che “ chest’è”  la routine all’opera, ogni giorno uguale a se stesso,  finiamo con l’andare dietro al lavoro e alle attività e non siamo più noi che lo determiniamo, e da lì  il nostro livello di motivazione cola a picco.

Al secondo posto, i collaboratori interpellati hanno indicato:

LA DISPONIBILITA’ AD ASSUMERSI DELLE RESPONSABILITA’ ED A FARE SACRIFICI PERSONALI (22,6%)

In azienda crescono quei collaboratori che sono disposti ad assumersi delle responsabilità, a dire al proprio responsabile: “Lascia stare. Di questa cosa da oggi in poi voglio occuparmene io”. Queste persone permettono all’imprenditore di delegare e di potersi quindi dedicare alle attività veramente importanti per lo sviluppo dell’azienda. Diventano quindi le colonne cui l’imprenditore gioco forza è “costretto” a delegare maggiori responsabilità ed opportunità economiche.

Un’altra cosa che tali collaboratori sottolineano all’interno di questa risposta è il fatto che l’assunzione di responsabilità non può davvero avvenire se non c’è una disponibilità a fare sacrifici sul piano personale. Infatti numerosi sono i collaboratori che in risposta a questa domanda indicano anche: “perseguire gli obiettivi aziendali, sacrificando a volte quelli personali”, “disponibilità”, “disposto a sacrificarsi oggi per un futuro migliore”, “predisposizione a lavorare di più”, ecc.

Al terzo posto:

AVERE AMBIZIONE, SOGNI, OBIETTIVI  (12,9%)

Fondamentale per la crescita del collaboratore non pare essere una meta di largo respiro (anch’essa importante, ma più per la vita, e non necessariamente per la crescita individuale all’interno di un’impresa). Le mete che i collaboratori migliori si pongono, infatti, sono generalmente obiettivi ambiziosi di crescita da qui ad 1 anno. Essi profondono verso tali obiettivi e mete una notevole quantità di impegno, ambizione, determinazione unita ad una grande disponibilità a fare sacrifici nella loro vita personale.

Questo punto è rinforzato dal fatto che, quando viene chiesto loro quali sono i principi più importanti a cui si attengono, la risposta in assoluto più fornita è “un vero desiderio di crescere affermarsi (18%), seguito a ruota dalla “disponibilità a fare sacrifici” (15%).

Vediamo dunque come un imprenditore o manager dopo aver creato un ambiente adatto alla crescita (imprenditore come modello ed esempio, coinvolgimento nello scopo o progetto aziendale, buone relazioni con i collaboratori ed incentivazione economica), dovrebbe stimolare le proprie persone a stabilire obiettivi ambiziosi da raggiungere nel breve-medio termine e far sì che questi li realizzino con la sua guida. 

Al quarto posto:

CREDERE NELL’AZIENDA, AVER FIDUCIA NEL TITOLARE: SPOSARE GLI OBIETTIVI NEL PIENO RISPETTO DEI VALORI AZIENDALI (11,3%)

Questa voce si compone di risposte quali “avere lo stesso obiettivo del titolare”, “sposare e condividere i valori dell’azienda”, “credere nell’azienda e nei sogni della direzione”, ecc.     E’ evidente che questa convinzione o fiducia nell’azienda potrebbe vacillare in momenti nei quali la direzione non dia prova di grandi performance o, peggio ancora, mostri essa stessa di avere sfiducia nel futuro e di essere in confusione per quel che riguarda valori ed obiettivi. Situazioni queste che, per quanto l’azienda possa essere ben gestita, comunque di tanto in tanto avvengono.

Ebbene, i collaboratori che più riescono a crescere in un’impresa, sono quelli che, a dispetto di tutto quello che è avvenuto, riescono a mantenere o ripristinare rapidamente la loro fiducia nel leader o negli obiettivi dell’impresa. Per contro, quelli che rimangono in azienda pur non avendo più questa fiducia, da lì in poi non riescono più a migliorare.

Condizione essenziale per crescere in ogni impresa ed avere quindi opportunità economiche è il fatto di essere davvero un membro del gruppo, far proprie le mete ed i valori dell’impresa e non limitarsi ad essere un semplice prestatore d’opera.

Naturalmente in questo sondaggio sono venute fuori tante altre indicazioni estremamente interessanti, che rappresentano delle vere e proprie best pratices da mettere a disposizione delle imprese, che non aspettano che “passi la nottata” ma si adoperano attivamente per trovare nuove soluzioni ad un ormai vecchio problema (le varie crisi).

Torneremo prossimamente sul sondaggio per dare altri spunti, visto che la GESTIONE DELLE PERSONE è uno dei punti su cui possiamo intervenire attivamente per migliorare le Performance di un’Impresa ed è per questo, uno dei temi centrali della Exe Business School.

Vuoi frequentare uno dei nostri Seminari di Miglioramento? Invia la tua richiesta su karinatardino@ramitalia.it sarò lieta d’inviarti un invito OMAGGIO, su un tema a tua scelta 😉

 

Karina Tardino

Student Coach & Marketing Consultant 

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