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Siamo nati per Comunicare

Veniamo al mondo comunicando (il primo vagito) e non smettiamo più per tutta la vita! Ma comunichiamo veramente o ci limitiamo solo a parlare? Ti chiedi mai se le persone sono interessate veramente ad ascoltarti o solamente a risponderti nel più breve tempo possibile? Ti capita mai di ricevere risposta prim’ancora di aver finito una frase? E che dire sull’utilizzo che facciamo dei vari strumenti di comunicazione. Viviamo in un mondo in cui tutto va veloce, non abbiamo tempo e spesso usiamo in maniera superficiale strumenti utili e fondamentali per il nostro lavoro, semplicemente perchè siamo troppo pigri per smettere di parlare e iniziare a comunicare veramente.

Odio, ad esempio, ricevere auguri copia ed incolla sui vari gruppi di WhatsApp in occasione di ricorrenze o festività e soprattutto se devo gestire chiarimenti personali o discussioni.

Attività che vanno anche bene per lavorare ma non vanno adottati per una corretta comunicazione, perchè non ci permettono di utilizzare tutto quello che il ciclo della comunicazione efficace prevede e mette in campo:

  • Se scrivo un messaggio, non sono in grado di vedere la persona in faccia, non so che reazione emotiva ha, non percepisco il contesto in cui si sta trovando.
  • Se faccio un monologo utilizzando un vocale da cinque minuti, che probabilità ho che venga (magari alla giusta velocità) ascoltato tutto, visto la soglia di attenzione a livello pesce rosso che ognuno di noi ha? Nessuna! Salvo poi arrabbiarmi se non ottengo risposta e rendermi ridicolo a parlare da solo.
  • Se scrivo in una chat di gruppo in cui siamo in dieci, che probabilità ho che tutti i miei messaggi vengano letti e compresi, quando magari nella time line ci sono altre nove persone che scrivono e tra il mio messaggio originale e l’ipotetica risposta ci sono altri quindici commenti su argomenti magari differenti?

Qual è il problema?

Il problema è, che questi strumenti, utilissimi per tante cose, ci hanno deresponsabilizzato e resi pigri:

  • Si litiga via whatsapp o a mezzo mail
  • Si licenziano le persone con un messaggino invece di guardarle in faccia
  • Si interrompono le relazioni affettive con un vocale
  • Quante volte ti sei sentito rispondere: “Ma se ti ho mandato una mail ….” a cui magari eri in c/c con altre 20 persone, come scusa per non aver gestito una situazione o una criticità? Quante volte abbiamo ricevuto un trattamento così e quante volte lo abbiamo fatto noi?

Questi strumenti, essendo tali, dovrebbero facilitarci la vita, ma non escludendoci dal confronto che 

confronto attivo di una bella chiacchierata di persona.

Questi strumenti, utilizzati in maniera errata, ci permettono di parlare, non ci fanno comunicare.

Cosa fare allora per smettere di essere dei parlatori e diventare dei veri comunicatori?

Ti indico ad esempio come mi comporto io quando devo gestire situazioni spinose o complicate: un problema relazionale con una persona, con un cliente, una crisi di qualsiasi genere. È una sequenza a cui cerco di attenermi e che funziona quasi sempre:

 

  1. Vado a incontrare personalmente la persona con cui devo risolvere e ci confrontiamo in presenza, anche se devo fare tanti chilometri, lo faccio, soprattutto per situazioni problematiche: mai avere la presunzione di risolvere i problemi telefonicamente! Questa è la situazione in cui la comunicazione può fluire completamente al 100% ed essere percepita nella sua interezza.
  2. Nel caso fosse impossibile incontrare la persona nel breve, la discussione la facciamo in video call, non è la stessa cosa che essere in presenza, ma comunque mi permette di vedere la persona in faccia e avere un buon livello di comunicazione, una call video permette a tutti e due gli interlocutori di percepirsi reciprocamente.
  3. Nel caso fosse impossibile e non ho alternative, uso il telefono. Consapevole però che non mi permette di avere un’ottima comunicazione, ma che posso comunque percepire le emozioni ed è un surrogato che oggi può essere accettabile, ma solo se le prime due opzioni sono impossibili.
  4. Dopo aver chiarito di persona e solo allora, faccio una mail o un whatsapp (meglio una mail) in cui fisso in modo scritto quello che ci siamo detti e gli accordi o i punti di vista diversi su cui ci troviamo. Se ci siamo parlati, una mail aiuta a fissare, permette di rettificare e diventa uno strumento fondamentale di lavoro e di accordo. Diversamente rischia di diventare un mezzo per alimentare in modo insanabile un contrasto trasformandolo in conflitto.

Interessante, ma io non ho tempo, stai probabilmente pensando:

Non hai tempo? Ma và, lo sai perchè lo devi fare?

Se non troviamo il tempo da dedicare a una persona per una chiacchierata vera, significa semplicemente che di quella persona non ci interessa nulla (stesso dicasi se non gli fai gli auguri di persona o almeno al telefono) e quindi… perchè dobbiamo pensare che noi interessiamo a lui?

Se mi dici che sei super impegnato e non hai tempo per un incontro o una call, in realtà mi stai dicendo che la tua organizzazione personale e gestione del tuo tempo sono deficitarie e sei dispersivo, perchè un incontro chiarificatore, spesso, salva la vita. Questo è un assioma.

Ricordiamoci: la nostra credibilità e la nostra autorevolezza aumentano proporzionalmente alla nostra capacità di confronto in una reale comunicazione, non nell’utilizzo maldestro dei suoi surrogati.

Corollario finale:

WhatsApp va bene per scambiarsi memo veloci, ma ricordiamoci che se vogliamo essere certi che le cose poi vengano fatte, soprattutto se importanti, successivamente facciamo anche una mail, soprattutto se non scriviamo privatamente ma in un gruppo.

I vocali possono anche andare, se stanno dentro i 10-15 secondi, diversamente sono un monologo teatrale e non servono a niente (fanno eccezione le istruzioni operative).

Che ne pensi? Il tema della Comunicazione Efficace è uno dei must della Exe Business School che riscuote maggiore interesse ( www.exebs.it). Se vuoi discuterne con me personalmente sono ovviamente disponibile a una call, basta organizzarci 😉

 

 

Buona Vita e Vento Favorevole

 

 

 

 Pasquale Tardino 
 Formatore e Coach
 pasqualetardino@ramitalia.it
 335 435785

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