fbpx
 
News3 Febbraio 2025by Karina Tardino

2025: I Trend che Cambieranno il Recruitment in Italia!

Imprenditori, vi siete mai chiesti perché, nonostante gli sforzi, il vostro gruppo continua a essere incompleto o poco competitivo? E come mai in Italia è così difficile attrarre i talenti giusti, soprattutto in vista del 2025?

Il mercato del lavoro italiano è solido ma lento, un paradosso che ci rende vulnerabili rispetto ad altre nazioni europee. Secondo i dati, solo il 67% della popolazione italiana fa parte della forza lavoro attiva, un numero che ci pone decisamente al di sotto di paesi come la Francia o la Germania.

La situazione si fa ancora più critica se consideriamo l’età media della forza lavoro, che sta aumentando inesorabilmente, con una crescente difficoltà nel sostituire i lavoratori più esperti.

Questo scenario presenta diverse sfide, in particolare per le piccole e medie imprese, che faticano a trovare candidati adeguati e a mantenere un organico giovane e dinamico.

Ulteriormente, ci sono categorie di persone che continuano a essere escluse dal mercato del lavoro: le donne con figli, i lavoratori over 55 e le categorie protette. Queste barriere non sono solo un problema sociale, ma un ostacolo per le aziende che potrebbero beneficiare enormemente della loro esperienza e competenza.

Ma il vero nodo della questione è un altro: l’Italia non è particolarmente attrattiva per i talenti internazionali. Questo non dipende solo dalla lingua, ma da una percezione diffusa di poche opportunità di crescita e un mercato del lavoro statico.

Allora, come possiamo cambiare rotta e renderci più competitivi?

La Soluzione: Lavoro Ibrido e Smart Working

Una delle risposte potrebbe essere il ricorso al lavoro ibrido e allo smart working, che permetterebbe di includere una gamma più ampia di lavoratori, ad esempio le madri, senza compromettere la produttività.

L’introduzione di questi modelli, che in molti paesi è già una realtà consolidata, potrebbe stimolare l’occupazione, migliorare la qualità della vita lavorativa e allo stesso tempo aumentare l’efficienza aziendale. Il lavoro flessibile, in particolare, è la chiave per attrarre e trattenere talenti che, in passato, sarebbero stati esclusi.

Competenze vs. Titoli: Il Cambiamento che Rende la Differenza

Ma c’è un altro cambiamento fondamentale da considerare: le competenze contano più dei titoli. Oggi i recruiter si concentrano su soft skills, competenze digitali e capacità di adattarsi a contesti lavorativi in continua evoluzione.

Questo non significa che i titoli siano irrilevanti, ma che non devono più essere l’unico criterio di selezione.

In questo contesto emerge il concetto di talenti STAR – una figura che non solo porta esperienza, ma si forma continuamente attraverso corsi, affiancamenti pratici e crescita sul campo.

Investire nella formazione continua e nell’affiancamento permette alle aziende di sviluppare competenze vere e concrete, senza limitarsi alla ricerca di lauree o certificazioni, ma piuttosto puntando su quello che una persona può fare davvero in un ambiente di lavoro dinamico.

Imprenditori, il futuro del recruitment non riguarda più solo l’acquisizione di candidati con titoli accademici o esperienze pregresse. È ora di aprire gli orizzonti, guardare oltre e investire su una forza lavoro più inclusiva e formata. Solo così potrete aumentare la produttività, migliorare il turnover e superare le sfide del mercato del lavoro italiano nel 2025.

Se vuoi scoprire come selezionare, formare e inserire i nuovi talenti nella tua azienda in modo efficace e all’avanguardia, contattami subito.

Non perdere l’occasione di fare la differenza nel 2025!

 

Karina Tardino

Talent Coaching

karinatardino@ramitalia.it

329 5611911

Condividi