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News2 Dicembre 2022by Giovanna Fusco

Neuromarketing del Natale: come il nostro cervello vive questo periodo

Il Natale è nell’aria: non lo senti anche tu?

Oggi, ascoltando la radio, ho notato come “All I want for Christmas is you” di Mariah Carey sia ogni anno in vetta alle classifiche del mondo e non importa che la pubblicazione risalga al 1994, non importa averla sentita miliardi di volte in radio o in film: è un tormentone e sempre lo sarà.

A prescindere dal caso specifico, ci siamo mai domandati come sia possibile che, in vista del Natale, sicuramente uno dei più magici periodi dell’anno, la nostra mente si modifichi positivamente e le nostre emozioni si amplifichino? È come se avessimo una metamorfosi, una dose di endorfina che ci fa sentire meglio. In realtà non esiste una risposta, è il nostro inconscio a gestire tutto. Pensiamo al potere della musica natalizia nei negozi, alle commesse vestite a tema che con dolcezza e gentilezza ci dedicano attenzioni, alle suggestive luci e ai forti colori che inebriano gli ambienti: oltre ad essere parte integrante di una strategia più ampia, si tratta anche di una precisa volontà, ossia quella di creare un ambiente positivo, felice, quasi fiabesco, che migliori l’umore dei consumatori.

Questo perché? Un umore migliore equivale a una propensione maggiore all’acquisto. Abbiamo detto più volte di come gli esseri umani siano per loro natura indecisi, procrastinatori e di come debbano essere guidati, anche e soprattutto dalle sensazioni e dalle emozioni. Talvolta, nonostante siano motivi inconsci a guidarci nella scelta di un prodotto o servizio, tendiamo a giustificare tutto con la ragione.

È per questo, e per molto altro, che la canzone di Mariah Carey, a distanza di anni, ha sempre successo; ognuno la associa, per motivi personali e non, a ricordi, ad emozioni, ad associazioni mentali positive del passato. In questa direzione, più profonde saranno le associazioni all’interno di alcune aree del cervello, più forte sarà tale meccanismo.

Voglio oggi fornirti dei consigli provenienti dal mondo neuroscientifico che potranno esserti utili nella creazione della tua strategia natalizia:

in ogni essere umano è preponderante il senso di appartenenza: l’uomo ama sentirsi parte di un gruppo e apprezza tutto ciò che gli è familiare. Conduci il cliente nel tuo mondo facendolo sentire parte della tua storia e del tuo brand. Coca Cola, in questo, è vincitrice. Nel suo storytelling mette al centro il consumatore, puntando sul senso di comunità e di condivisione.

Ma non solo: anche Bauli, ad esempio, in una pubblicità di Natale 2021, attraverso una call to action specifica invita gli utenti a divenire i veri protagonisti dello spot. Bastava una Storia su Instagram con tag @bauliitalia e hashtag #ANatalePuoi.

 

 

Offri una prova reale e tangibile di ciò che proponi. In un mondo altamente competitivo, instaurare la fiducia con i propri consumatori è davvero complesso. La soglia di attenzione è bassa e lo scetticismo è tanto. Il cervello è diffidente di suo e non è facile rendere tangibile, soprattutto nel caso di servizi, un qualcosa di non percepibile con mano. Dunque? Punta sull’offerta di webinar, pdf, prove gratuite ma attenzione a non svendere. Mantenere alta professionalità e credibilità significa preservarti.

Less is more. Il cervello non ama sforzarsi; al contrario, desidera comprendere senza complicazioni. I tuoi messaggi dovrebbero essere semplici, chiari e diretti: inutile utilizzare frasi artefatte e complesse.

Questi sono solo alcuni tra i piccoli suggerimenti per strutturare, già da ora, la tua comunicazione per Natale. Qualora avessi bisogno di aiuto, non esitare a chiederlo: io e i miei compagni, ognuno nel proprio campo di appartenenza, saremo felici di dare un contributo.

 

 

 

Giovanna Fusco
Consulente Marketing e Comunicazione
giovannafusco@ramitalia.it

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