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News7 Ottobre 2022by Paola Catalano

Ma sai che c’è? Ora divento sovrano anche io

Oggi vi voglio parlare di un argomento un po’ diverso dal solito, forse un po’ meno leggero e sopra le righe ma molto interessante per il futuro del digitale in Europa. Per cui mettetevi comodi, indossate gli occhiali da vista e prendetevi un minuto tutto per voi perché parlerò di sovranità. Non della più conosciuta e chiacchierata corona al mondo – quella inglese per intenderci – ma di un’altra, super moderna e dal fascino digitale.

 Sovranità digitale e dove trovarla…

In estrema sintesi è la capacità per le nazioni, imprese, individui, di avere il pieno controllo dei propri dati, dei software che vengono utilizzati. In pratica riuscire ad essere indipendenti e autonomi rispetto alle Big Tech sviluppando proprie tecnologie sicure e sostenibili, in grado di competere al livello mondiale.”

Ma la domanda sorge spontanea: perché mai ne sto scrivendo o parlando proprio in questo momento?

Perché non tutti sanno che a settembre 2022 è nato il Fondo europeo per la sovranità digitale. Si tratta di una nuova iniziativa di scaleup, il cui obiettivo è colmare il gap di mercato che ha spinto tre quarti delle startup europee di maggior successo a cercare e ottenere finanziamenti al di fuori dell’UE.

E perché proprio ora? …magari qualcuno se lo starà chiedendo.

L’insorgere della crisi portata inizialmente dal coronavirus ha fatto emergere quanto l’UE fosse effettivamente dipendente dalle aziende tecnologiche straniere per cui si è data ulteriore urgenza alla questione. Inoltre questa dipendenza esterna è di per sé molto preoccupante, ma lo è ancora di più in un contesto di crescente concorrenza geopolitica. L’Europa si trova innegabilmente in un’epoca di grande competizione di potere tra Russia, Cina e Stati Uniti. Nel bel mezzo di una trasformazione digitale di questa portata, assume un’importanza cruciale chi possiede le tecnologie, chi le produce e chi stabilisce gli standard e le regole.

Ebbene, leggendo un po’ qui e li tra le “righe dell’informazione” emerge che non è dipeso – da quanto si potrebbe pensare – da fattori di avanguardia digitale ma soprattutto da ragioni politiche.

Oltre ai problemi geopolitici, attuali e passati, c’è un’altra importante verità: i grandi ricchi.

Nel 2020 i miliardari si sono arricchiti a dismisura. Il patrimonio personale di Jeff Bezos è cresciuto da 113 a 184 miliardi di dollari. Elon Musk ha per poco eclissato Bezos con un aumento di patrimonio di 27 miliardi di dollari, che l’ha portato a possederne 185 miliardi. Per i capitalisti alla testa delle multinazionali Big Tech, è stato un anno da favola. Infatti, studiando i meccanismi e le cifre, è chiaro che il Big Tech non è solo globale ma anche coloniale e dominato dagli Stati Uniti. Questo fenomeno è il “colonialismo digitale”

Quindi se non si riuscirà a livello europeo a percorrere una strada alternativa alle Big Tech, continueremo ad essere una colonia.

Per cui, finalmente, da gennaio 2023 partirà questo fondo moto importante guidato da Alain Godard, Chief Executive del Fondo europeo per gli investimenti (FEI),  che mira alimentare la crescita delle startup investendo nei progetti di scaleup delle aziende innovative e delle startup della digital economy, sostenendone lo sviluppo entro i confini dell’Europa.

L’iniziativa European scale-up mira proprio a mettere in campo le risorse finanziarie indispensabili per le aziende high-tech europee nella fase di sviluppo late-stage, quando devono ingrandirsi e diventare aziende più strutturate rispetto alla fase iniziale di startup.

Le sfide sono molte ma in un contesto di rapida trasformazione digitale abbiamo finalmente un’opportunità unica quella di non essere più meri spettatori ma di unirci alla corsa del progresso digitale.

 

 

Paola Catalano
Marketing & Comunicazione
paolacatalano@ramitalia.it
333 6300629

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