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News12 Maggio 2016by Dante Ruscello

Leicester e Crotone insegnano!

Ciò che 1 può solo sognare, un GRUPPO può realizzare!

Da qualche settimana uno degli argomenti di cui più si discute, in rete come negli uffici, è la vittoria in Premier League del Leicester guidato dal tecnico italiano Claudio Ranieri.

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Che si sia appassionati di calcio oppure semplici sportivi, la storia della cenerentola che riesce a prevalere sui colossi multimilionari è stata salutata ovunque come un messaggio senza uguali.

Ma al di là degli aspetti umani e dei meravigliosi risvolti che la vittoria dei Foxes avrà nei mesi e negli anni avvenire, ci sono alcuni aspetti di questa cavalcata avvincente dai quali trarre insegnamento.

Perché quello messo assieme dal tecnico italiano non è un semplice capolavoro sportivo, ma l’applicazione tenace di un modello di gestione d’impresa sul quale tutti dovrebbero riflettere.

Ho quindi deciso di proporvi alcune riflessioni in merito.  

#1 La differenza tra essere un Capo ed essere un Leader

Molto del merito delle prestazioni del Leicester viene attribuito alla capacità del suo team manager Ranieri, tecnico italiano, 64 anni di cui 40 nel mondo del calcio. Un allenatore che nella sua carriera sino a quel momento aveva inanellato molti secondi posti e che veniva da un’esperienza negativa alla guida della nazionale greca.

Nel corso del campionato ha mostrato una visione della leadership molto diversa da quella che, erroneamente, viene intesa come l’esercizio autoritario del comando.

Coach Ranieri ha più volte agito più da “padre di famiglia” autorevole, che da manager, optando per il coinvolgimento dei giocatori nei processi decisionali, responsabilizzandoli, ponendo l’accento sull’importanza delle persone e relegando, nel rapporto coi media, se stesso ad un ruolo da comprimario più che da prim’attore.

Questa qualità, che potremmo definire semplicemente legata al suo carattere mite, in realtà è un esercizio corretto per chi è chiamato a gestire un team di più persone. Il Leader che si pone come numero 2, cioè al servizio della crescita delle sue persone. Una filosofia che sta rapidamente facendosi strada nei modelli di business e che prevede il capo come un soggetto perfettamente immerso nella realtà lavorativa in cui opera.

Anche da un punto di vista di gestione degli spazi, molto spesso gli uffici delle aziende moderne, prevedono che il manager non abbia una stanza tutta sua, isolato dal suo team, ma che abbia un angolo a lui riservato al centro di un open space.

Un approccio attraverso il quale si ha maggiore controllo sulle attività da un lato, e dall’altro si comunica la totale partecipazione al progetto, la disponibilità del leader di essere sempre a disposizione per facilitare il compito di ciascuno. IO CI SONO E PUOI CONTARE SU DI ME!

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#2 Il Gruppo non svilisce le qualità del singolo

Utilizzo spessissimo il calcio, il basket, il volley, il rugby e tante altre discipline di squadra, nelle mie attività formative, per descrivere l’importanza del concetto di spirito gruppo e di organizzazione d’impresa.

La squadra di Ranieri in questa stagione ha saputo ottenere risultati insperati grazie ad una totale coesione dei propri giocatori. Presi uno per uno, nessuno degli atleti del Leicester poteva essere definito come un top player eppure, proprio grazie alla visione di insieme ed alla caparbietà nel raggiungere un obiettivo comune, una formazione che avrebbe dovuto concorrere per la salvezza, è riuscita addirittura a primeggiare in campionato.

Altra considerazione su quello che molto spesso viene indicato come un effetto collaterale del teamworking, ovvero svilimento del singolo.

L’abnegazione degli uomini del Leicester non ha affatto vanificato le qualità dei singoli ma, di fatto, le ha esaltate come mai prima.

Jamie Vardy ad esempio, l’attaccante ex operaio, nel precedente campionato aveva messo a segno solo 5 gol ed era andato in doppia cifra solo nelle categorie minori. Le sue prestazioni di quest’anno invece gli hanno garantito un bottino di 24 reti ed un esordio con doppietta in nazionale.

In altre parole la sua dedizione alla causa (la totale identificazione col suo team) non ne ha confinato il talento, ma anzi lo ha esaltato come non mai.

Una lezione che molti dovrebbero interiorizzare sul luogo di lavoro, quando si ha la preoccupazione (soprattutto alcuni responsabili cresciuti per anzianità di servizio) che le proprie competenze rischiano di essere messe in secondo piano.

#3 Analizzare se stessi, il contesto in cui si lavora ed i competitor

Sempre più spesso gli allenatori moderni fanno ricorso ad analisi statistiche approfondite per delineare le proprie tattiche di gioco, profilare i propri giocatori e gli avversari in base alle loro caratteristiche tecniche, usare software avanzati che propongano previsioni di flussi di gioco etc.

Il Leicester ha fatto uso massiccio della tecnologia, utilizzando persino i droni (Sarri docet J ) in allenamento, per offrire nuovi visioni di gioco.

Questo significa che ogni azienda deve destinare del tempo nell’analizzare con cura lo scenario in cui opera, comprendere punti di forza e di debolezza dei suoi competitor ed avere un’immagine chiara e dinamica di tutte le competenze possedute dai suoi dipendenti e di quelle di cui avrà bisogno per crescere. In Ram ad esempio utilizziamo per il team interno e per i nostri clienti, sistemi di valutazione del personale, aziendale, del Clima, dello stress dell’ambiente, della visibilità e della percezione del brand sul web etc. per avere un cruscotto che ci permetta di profilare e programmare al meglio ogni attività e non ultimo ottimizzare le risorse economiche che non sono mai tante, esattamente come il Leicester e come pure il…Crotone calcio, appena promosso in serie A, un altro recente “miracolo” di ciò che si può realizzare con un Team coeso, ben gestito, che spinge le leve della Motivazione e con un’Organizzazione dinamica e snella.

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#4 Vivere le sconfitte come parte del percorso di crescita

Troppo spesso il concetto di sconfitta viene visto e vissuto come un’onta, un motivo di vergogna e di disapprovazione.

Ranieri è stato più volte esonerato in carriera, molti dei suoi giocatori sono stati tagliati fuori da società più blasonate… eppure nulla di tutto questo ha impedito loro di costruire un percorso vincente, anzi.

Nelle interviste che stanno rilasciando in questi giorni tutti descrivono i fallimenti vissuti come parte del proprio bagaglio personale, come un qualcosa di utile dal quale hanno potuto attingere nei momenti di difficoltà.

Bisogna quindi ricordarsi che per arrivare al successo si può ed anzi si dovrebbe passare per il fallimento, perché proprio dagli errori si capisce come fare una cosa nella maniera giusta.

Lo stesso Thomas Edison, uno che in vita di obiettivi ne ha raggiunti, parlando dell’invenzione della lampadina, in relazione a tutti i tentativi necessari per arrivare a quella scoperta disse:

“Io non ho fallito 2000 volte nel fare una lampadina; semplicemente ho sperimentato 1999 modi su come una lampadina non può funzionare”.

#5 La ricerca e l’esaltazione del talento, anche quello più nascosto

Altra lezione che Ranieri ed il suo Leicester ci hanno dato con la loro cavalcata in Premier League: la gestione del talento e la capacità di saperlo riconoscere e rivalutare (a poco prezzo).

La squadra di Sir Claudio è formata da una serie di perfetti sconosciuti per molti dei non-addetti ai lavori. Inoltre, come abbiamo già sottolineato, molti membri della rosa avevano avuto poche esperienze di calcio di alto livello.

La capacità dell’allenatore romano (e del suo staff) è stata quella di tirar fuori da ogni singolo il massimo del proprio potenziale, soprattutto quello inespresso, spostando di volta in volta l’asticella, alzando il livello delle sfide lì dove neanche gli stessi giocatori sapevano di poter arrivare.

Il tutto con un budget di gran lunga inferiore rispetto a rivali più blasonati.Questo aspetto è tra i più importanti per chi fa business: bisogna sempre avere la capacità di motivare i propri colleghi e collaboratori, fare in modo che si sentano pienamente coinvolti in un progetto affinché diano il meglio di loro stessi.

Anche e soprattutto quando non sono consci di avere competenze in grado di farli eccellere. Infine bisogna essere in grado di trovare il talento lì dove nessuno sino a quel momento è andato a cercarlo. È molto più redditizio fare recruiting puntando sulla ricerca accurata del profilo lavorativo che ci interessa, piuttosto che affidarsi a soggetti “esperti” ma molto dispendiosi in termini di budget e magari poco inclini a fare squadra.

#6 La Comunicazione è tutto e ha il potere di “accendere” le persone.

La capacità di riversare il merito per le vittorie al gruppo, e fare da ombrello per proteggerli dopo le sconfitte e magari le critiche. Tutto ciò nell’applicazione della vera essenza del vero Leader, che si prende cioè la piena responsabilità per tutto ciò che ricade sotto la sua sfera d’influenza. Basta andare a rivedere le varie conferenze stampa che stanno diventando un vero cult sul web. Gentilezza, unita a carattere, sempre in tono di gioco, il suo stile. Oppure quando dopo aver promesso una settimana di vacanza, in caso di vittoria contro l’Arsenal, pur avendo perso al ’94, ha sorpreso tutti non solo congratulandosi con la squadra, per aver dato tutto ed essere usciti battuti, ma non sconfitti…  addirittura mandandoli lo stesso 1 settimana a Dubai.

E’ questo che cerchiamo di realizzare nei progetti di affiancamento alle Imprese sul territorio. E’ questo che spingiamo nei corsi interaziendali per imprenditori e managers; è su questo che alleniamo le persone alla RAM Academy nel perCorso SMART BUSINESS. Un nuovo modo per fare Impresa (e imprese come quelle del Leicester o del Crotone). Un Business Smart, cioè rapido, intelligente e furbo perché si possono realizzare grandi risultati col metodo e la passione giusta.

Ti segnalo a tal riguardo il prossimo incontro di coaching, in cui allenerò un ristretto gruppo di persone sull’applicazione delle 6 Lezioni di questo articolo, che si terrà mercoledì 18 maggio dalle ore 15.30 alle ore 19,30 su: Come Gestire Te Stesso ed un Team per realizzare una Grande Impresa.

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Per saperne di più rispondi a questa e-mail!

Sarebbe bello averti con noi.

Buona Vita

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Pasquale Tardino
Business Coach


Il Prossimo Workshop Ram Smart Business

mercoledì 18 maggio 2016

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