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Voce del verbo comunicare

Dopo una conferenza, una riunione o un convegno la prima cosa cui viene spontaneo pensare è: “Quella persona ha fatto un bel discorso”, oppure si spara a zero “Ha fatto proprio pena”, “Non sa neanche esprimersi”.

Ma cosa vuole dire fare un bel discorso? Forse moltiplicare parole roboanti, arricchirle con una sfilza di aggettivi e gestire il tutto con piglio falsamente autorevole?

Fare un bel discorso vuole dire semplicemente avere qualche idea da comunicare e saperlo fare in maniera efficace, in altre parole con precisione, chiarezza e incisività, in modo tale che alla fine l’ascoltatore sia COLPITO, CHIAMATO IN CAUSA ed EMOTIVAMENTE protagonista.

La comunicazione avviene soltanto quando colui che parla riesce a destare l’attenzione, a tenerla viva per tutto il discorso, a far nascere una certezza e a suscitare una disponibilità all’agire, ma più di ogni altra cosa a generare un cambiamento nelle persone o nell’ambiente in cui si lavora o vive. Per questo bisogna sempre tener presente QUELLO che si dice, nel MODO in cui lo si dice e le PERSONE alle quali lo si dice.

Come approcciarsi, quindi, ad una riunione piuttosto che alla stesura di un testo di una e-mail?

Innanzitutto bisogna prepararsi. Scrivere ciò che si vuole dire, impararlo ed esercitarsi, esercitarsi, esercitarsi. Poi, una volta fatto ciò, posso avviarmi verso la mia “pista di decollo”. Ebbene si, comunicare è come volare. Può creare ansia, a volte panico… ma una volta decollati l’emozione è indescrivibile!

Ti chiederai di cosa stia parlando…
DECOLLO, VOLO E ATTERRAGGIO!

 Una volta fissato l’obiettivo, questi sono i tre parametri principali ai quali bisognerebbe attenersi per la perfetta riuscita di un discorso (o per la stesura di una mail).

Il DECOLLO rappresenta il primo scoglio da affrontare, perché è l’incipit: tu e la sala, tu e decine di decine di occhi che ti osservano, pronti a cogliere ogni minima esitazione. Cosa fare allora? Soffermarsi su quegli occhi, scrutarli, sorridere e… rompere il ghiaccio. A volte può essere una domanda da porre alla sala, altre una semplice battuta… l’importante è conquistare l’attenzione! Una volta fatto ciò, una volta decollati, sei ufficialmente entrato nella fase di VOLO.

È il momento di tirare fuori le statistiche, i numeri e di far notare gli aspetti da migliore ai propri collaboratori. Questa rappresenta la fase più difficile perché frenerà l’attenzione, col pericolo di creare un muro tra te e la sala. In questo momento, quindi, è indispensabile gestire le criticità e assicurarsi di non fare ORFANI IN AULA. Bisogna volgere la propria attenzione all’intera platea e capire quando è il momento di coinvolgerla, con semplici domande o banali, ma indispensabili, complimenti per il lavoro profuso. Non temere, tutto ciò servirà solo a costruire la tua emozionante fase di ATTERRAGGIO.

Questo è il momento del pathos, dove è necessario ribadire i concetti espressi in fase di decollo… ma con più enfasi. Qui si gioca la partita vera, perché se la logica fa pensare…l’emozione fa agire! “Anche io come voi…”, “Ce la possiamo fare, perché siamo una grande squadra”, queste sono solo alcune delle affermazioni da tener presente per legare a te, emotivamente, la sala che ti ascolta.

Ma ricorda: devi CREDERCI davvero. Si vince e si perde insieme; i loro meriti fanno grande la tua azienda. Come dice Fénelon “Sarai sempre un comunicatore mediocre se non ti farai pervadere dai sentimenti che vorrai descrivere o ispirare agli altri”.

Se quanto letto ti ha un po’ stuzzicato e se vuoi avere un assaggio del grande oratore che potresti essere… allora ti aspettiamo al corso di Pubic Speaking il 5-6 Luglio.

 

Per approfondimenti è possibile consultare il sito www.sinergyram.it alla sezione Public Speaking e scaricare la dispensa.

 

 

SCARICA LA DISPENSA

 

GIOVANNI ACCETTOLA

giovanniaccettola@ramitalia.it

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