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News18 Novembre 2022by Martina Pengue

Smascherare le bugie osservando il linguaggio del corpo

La comunicazione è un mondo complesso e affascinante, in cui entrano in gioco tantissimi fattori diversi. Tra questi, assumono un ruolo decisivo negli scambi comunicativi che ogni giorno mettiamo in atto gli aspetti non verbali, quindi tutto ciò che non riguarda strettamente il significato letterale delle parole.

Quando comunichiamo, infatti, lo facciamo soprattutto attraverso elementi paralinguistici e cinesici che molto spesso sfuggono al nostro controllo, andando in certi casi a contraddire le nostre stesse parole! E sono proprio questi segnali che talvolta, analizzato il contesto e la situazione, possono dirci se una persona sta mentendo!

“Come mai sapete che ho detto una bugia?”

“Le bugie, ragazzo mio, si riconoscono subito, perché ve ne sono di due specie: vi sono le bugie che hanno le gambe corte, e le bugie che hanno il naso lungo: la tua per l’appunto è di quelle che hanno il naso lungo.” [Le avventure di Pinocchio]

Se ciò che la Fata dice a Pinocchio di fronte alle sue ripetute bugie fosse vero, sicuramente ognuno di noi ne direbbe di meno!! 😉 Ma il fatto è che non c’è nessun segno che identifichi in assoluto una menzogna, né un gesto o espressione del viso che in sé e per sé ci riveli una bugia.

Tuttavia, ci sono indizi indiretti da cui può trasparire qualcosa!!

Imparare a riconoscere questi segnali può aiutarci a capire, ad esempio, se la persona con cui stiamo avendo una conversazione ci nasconde qualcosa, senza avere però la pretesa di attribuire a questi indizi motivo di colpevolezza.

Ho dedicato già diversi articoli al linguaggio del corpo, che nascono dallo studio che ho fatto negli anni della comunicazione non verbale, e l’intento non vuole essere quello di diventare degli Sherlock Holmes a caccia di impostori, ma piuttosto aiutarvi a includere nella vostra comunicazione con familiari, amici, collaboratori e colleghi la corretta interpretazione di questi elementi.

Come dicevo poco fa, non esistono segnali assoluti che identificano la menzogna, ma una serie di indizi che, contestualizzati, ci permettono di capire se la persona sta nascondendo qualcosa. Ecco perché bisogna conoscere il linguaggio non verbale delle emozioni, che si manifesta soprattutto nella voce, nella mimica e nei gesti, e saper individuare le tracce che possono restare nonostante gli sforzi di dissimulare i sentimenti.

Prima di osservare il comportamento non verbale, andrebbe comunque prestata attenzione a quello verbale, dal quale possono emergere “indizi cognitivi”.

Gli indizi cognitivi nella menzogna

Quando si parla di menzogne e del tentativo di “smascherare un bugiardo”, la capacità di cogliere indizi cognitivi e di saperli interpretare correttamente è sicuramente imprescindibile.

Per indizi cognitivi si intende soprattutto ciò che riguarda lo sforzo mentale e la memoria. In relazione alla memoria, una storia inventata, ad esempio, ha spesso connotati surreali, è poco dettagliata ed è scollegata dal contesto. Pensate poi allo sforzo mentale che potrebbe implicare una bugia (ricordare i dettagli, gestire le sensazioni del momento, ecc…); questo potrebbe manifestarsi attraverso la voce (con contraddizioni o esitazioni), ma anche attraverso il corpo (con un lapsus gestuale, ad esempio, ossia un gesto che sfugge al nostro controllo e che tradisce qualcosa che si sta cercando di nascondere; oppure gesti illustratori, quelli che usiamo normalmente per “illustrare” un discorso mentre viene pronunciato e che in caso di menzogna tendono a diminuire).

Ma ciò che da sempre mi ha maggiormente interessato, nella comprensione della comunicazione non verbale in generale, è il coinvolgimento emotivo nei comportamenti umani. Anche nel caso della menzogna, infatti, entrano fortemente in gioco le emozioni, che si manifestano nel linguaggio, nella mimica, nei gesti e nella voce.

Gli indizi emotivi nella menzogna

Gli indizi emotivi riguardano la voce, quindi tutto ciò che attiene al linguaggio parlato, meno le parole. La voce viene coinvolta nella menzogna andandone a influenzare l’intensità, il tono e la velocità nell’eloquio. Tra gli indizi vocali più comuni che fanno sospettare un inganno vi sono le pause nel discorso, che possono essere troppo lunghe o troppo frequenti. Mentre il segno vocale di emozione più documentato è l’acutezza: ciò significa che la voce diventa più acuta in situazioni di turbamento [I volti della menzogna – Paul Ekman].

Ma la fonte forse più preziosa d’informazioni per chi cerca di scoprire gli inganni e che coinvolge ancora una volta le emozioni è il VISO. Il viso è, infatti, capace di mentire e dire la verità e spesso fa entrambe le cose contemporaneamente. Quindi, il volto contiene due messaggi: ciò che il bugiardo vuole mostrare e ciò che vuole nascondere.

Ci sono, nello specifico, delle espressioni emotive involontarie e spontanee che possono lasciare trasparire i sentimenti autentici della persona, nonostante i suoi tentativi di mascherarli, quelle che vengono chiamate MICRO-ESPRESSIONI. Le microespressioni sono delle mimiche emotive che durano solo per 1/25 di secondo, così rapide che generalmente non si vedono, e possono insorgere quando appunto si cerca di dissimulare o nascondere l’emozione vera che si sta provando. Ma la comparsa delle microespressioni non indica di per sé che la persona stia mentendo. Anche in questo caso, andrebbe analizzato il contesto, cogliendo quel segnale come un campanello d’allarme e cercando di capire perché la persona che avete di fronte sta evidentemente provando ad occultare un’emozione.

Molto spesso è, comunque, la discrepanza fra le parole e ciò che rivelano la voce, i gesti, l’espressione facciale, a TRADIRE UNA MENZOGNA! Tuttavia, la maggior parte degli indizi che provengono da questi tre canali viene ignorata o interpretata male… ecco perché considero la conoscenza della comunicazione non verbale come la chiave di volta per migliorare le nostre relazioni, comprendere e gestire in maniera più efficace i nostri collaboratori, vendere abilmente… e conoscere meglio anche noi stessi!!

L’argomento meriterebbe un approfondimento molto più corposo, ed è proprio per questo che ti consiglio di richiedere subito la nostra DISPENSA GRATUITA su “I Segreti del Linguaggio del Corpo”, dove potrai trovare degli spunti davvero molto utili per capire più a fondo le potenzialità comunicative del nostro corpo e migliorare sin da subito la tua comprensione e interpretazione della comunicazione non verbale.

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Martina Pengue
Recruiting Manager
HR & Marketing Consultant
martinapengue@ramitalia.it
333 2246285

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