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News17 Giugno 2022by Paola Catalano

Marketing e Blockchain: come sfruttare il cambiamento

Blockchain: è qualcosa di cui tutti abbiamo sentito parlare ma che pochi – a oggi – praticano.

Questa è la mia personale definizione di “catena di blocchi” che, ammetto, anche io sto cercando di studiare e apprendere in questi ultimi mesi. Perché sì …sarà il futuro. Un futuro nel quale ci ritroveremo e del quale neanche ci accorgeremo.

Il cambiamento è alle porte e il vero segreto è capire come ciò avverrà, poiché il cambiamento qui non riguarda soltanto il modo di lavorare, ma proprio quello di fare content marketing perché al centro di tutto nella blockchain ci sono le persone. Questa è la caratteristica più importante della tecnologia blockchain che non dobbiamo mai dimenticare. Per comunicare sulla blockchain non cambierà il metodo, ma stile e tono di comunicazione.

Nella mia mente, per facilitare un po’ le cose alla comprensione di questo nuovo universo digitale, suddivido il web in:  old web e new web.

ll vecchio internet è quello che tutti noi conosciamo, dove Google, le piattaforme social, gli e-commerce e tutto ciò che riguarda il marketing a essi associati sono i protagonisti del mondo digitale. Dove il contenuto la fa da padrone (content is the king).

Probabilmente la SEO stessa cambierà, perché il suo riferimento potrebbe non essere più Google come lo conosciamo noi oggi. Gli algoritmi potrebbero modificare del tutto le loro logiche e di conseguenza anche i contenuti si dovranno adattare. 

Il modo di fare content marketing potrebbe rivoluzionarsi nelle modalità, negli strumenti e, a seconda dell’azienda, nella strategia molto probabilmente. Ma in sostanza la comunicazione resterà sempre centrale anche nel “nuovo internet”.

Anzi, ci sarà ancora più bisogno di comunicare, in quanto il cambiamento non sarà semplice da accettare, né per le aziende stesse, né per le persone presenti sulla blockchain. 

Così come il .com connotava innovativa un’impresa, oggi introdurre la blockchain potrebbe generare un impatto non indifferente sulla percezione dell’immagine di un’attività: porterebbe gli utenti ad incuriosirsi, creerebbe scalpore.

Vi riporto un esempio nel quel mi sono imbattuta mentre gironzolavo per il web alla malata ricerca di risposte e che mi ha incuriosita: Babyghost è un’azienda nel settore del fashion che, alla Shanghai Fashion Week, ha lavorato con la piattaforma VeChain che attraverso la blockchain determina se un oggetto è autentico o meno.

I consumatori potevano scannerizzare le etichette dei capi di abbigliamento e vederne lo storico, dallo sketch dei disegnatori fino al negozio. La cosa carina è che venivano immersi in una sorta di storia di come è stato concepito il modello, chi l’aveva disegnato in precedenza e quali valori trasmette. Ciò ha creato una sensazione unica nei consumatori per ogni capo su cui gettavano l’occhio, permettendo addirittura una connessione personale con questo.

Risultato? Ritorno di immagine forte per il brand e user experience estremamente differenziata.

Anche se all’inizio potrà sicuramente intimorire – ammetto che non mi trovo a mio agio con la paura dell’ignoto e per questo ho iniziato ad “annusare” da lontano questo mondo – e sembrerà di fare un salto nel vuoto è innegabile che la tecnologia Blockchain rappresenti un nuovo mondo di opportunità.

E come dice Satoshi Nakamoto, il controverso “inventore” di questa importante tecnologia:  “Se non ci credi o non lo capisci, non ho tempo per provare a convincerti, mi dispiace”.

 

Paola Catalano
Marketing & Comunicazione
paolacatalano@ramitalia.it
333 6300629

 

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